Prima ancora che le frasi che trattano l’amore che possiamo trovare dentro ai cioccolatini alla nocciola affascinassero grandi e piccoli innamorati, nella Gran Bretagna del Cinquecento William Skakespeare, uno dei più grandi letterati del mondo e della storia, creava e scriveva le parole che avrebbero fatto vibrare le corde dell’anima di ogni spirito sensibile. Amore e donne, infatuazioni non corrisposte e innamoramenti travagliati: sebbene la produzione shakespeariana sia molto più varia per stile e tematiche, è senza dubbio esemplare per i suoi amori e i suoi drammi, entrati anche nella cultura di massa e conosciuti da qualsiasi individuo di qualsiasi classe sociale e livello di scolarizzazione.
Morto nel 1616, la vita sentimentale del famoso drammaturgo resta ancora un’incognita per noi, visto che storici e romanzieri ne hanno modificato i tratti, speculando sul matrimonio di Shakespeare con Anne Hathaway quasi come se volessero rendere la figura del letterato quanto più simile ai suoi grandi personaggi innamorati: i parallelismi fra le vicende da lui stesso inventate e narrate in Romeo e Giulietta con il film Shakespeare in Love ne sono soltanto un esempio.
Proprio dell’amore shakespeariano, dunque, tratteremo nel corso di questo articolo: dalle frasi sulle donne e sull’amore più celebri partorite dal genio romantico inglese a quelle che appaiono, nello specifico, nella tragedia di amore più famosa che esista, Romeo e Giulietta, fino a Shakespeare in Love, film del 1998.
Frasi di William Shakespeare sull’amore e le donne
Sono passati più di cinque secoli da quando la penna di William Shakespeare calcava per la prima volta le lettere volte a dare vita ai suoi racconti, le sue poesie, le sue tragedie. Molti di questi componimenti trattano di amore e di donne, di donne innamorate e di amore per le donne. Estrapolati dalle sue opere maggiori o da lavori meno famosi, questi sono celebri aforismi di Shakespeare che aiutano a spiegare o, almeno, a guardare da un punto di vista differente, il sentimento che si cela dietro ai comportamenti e alle attitudini di ognuno di noi.
Analizziamo adesso le più belle frasi che trattano di amore e di donne scritti da Shakespeare spiegandone il senso, la ragione e il sentimento, per citare fra le righe un’altra autrice inglese di spicco come Jane Austen, che si cela dietro alle parole del letterato inglese.
- E non sai che sono una donna? Quando penso debbo anche parlare.
Questo è ciò che afferma Rosalinda in “Come vi piace”, talvolta anche tradotto come “Come vi piaccia” o “A parer vostro”, una commedia pastorale in cinque atti scritta sia in versi che in prosa. La commedia si apre con il duca Federigo che si trova ad usurpare il trono destinato al suo fratello maggiore, il padre della nostra Rosalinda la quale dapprima resta a corte nonostante il passaggio obbligato di trono, essendo molto amica di sua cugina Celia, figlia di Federigo, ma poi viene cacciata e scappa assieme alla cugina. Durante la fuga Rosalinda si traveste da uomo e si nomina Ganimede, cioè “il paggio di Giove”. Con questa frase Shakespeare, il quale più di una volta si è dimostrato essere molto moderno rispetto ai suoi tempi sul tema della parità di diritti, fa parlare il personaggio di Rosalinda come una vera eroina la quale rivendica i suoi diritti affermando il suo diritto di pensiero e di parola, nonostante non appartenga al sesso maschile.
- Come può rimetterci l’amore una donna che sa farsi valere?
Questa frase è tratta da “Tutto è bene quel che finisce bene”, una commedia ispirata alla novella della Giletta di Narbona inclusa nel Decameron di Giovanni Boccaccio. Anche in questo caso Shakespeare esprime una sorta di fiducia nell’empowering femminile, quasi completamento anacronistico nel Cinquecento. Qui afferma, essenzialmente, che una donna con spiccate capacità di farsi benvolere e rispettare è in grado di compiere qualsiasi missione, come quella di non rinunciare al proprio amore.
- Uno spirito deforme è meno orribile nel diavolo che in una donna.
Questo aforisma celebre tratto dal “Re Lear”, tragedia in cinque atti scritta in versi e in prosa, mostra un altro punto di vista rispetto a quello analizzato fino ad ora. Qui la donna, per quanto possa apparire forte e potente, appare come una figura negativa e maligna persino più arcigna e malvagia dello stesso diavolo.
- L’inferno non è mai tanto scatenato quanto una donna offesa.
Questa nuova frase celebre si aggancia perfettamente al principio portato avanti con l’aforisma precedente. Anche stavolta non viene messo in discussione il potere della figura femminile, bensì il suo animo tranquillo, lo spirito soave e l’attitudine alla fragilità e alla dolcezza con cui le donne, nel corso della storia, sono sempre considerate tanto da essere definite “il sesso debole” fino, almeno, alla metà del Novecento.
- Essere saggi ed amare, eccede il potere dell’uomo.
Nella seconda scena del terzo atto della tragedia “Troilo e Cressida” che in tutto è composta di cinque atti, viene espressa questa affermazione. In maniera chiara e limpida, con questo che poi è divenuto un aforisma celebre, Shakespeare vuole manifestare la potenza dell’amore la quale, assieme all’attitudine di essere saggi, supera qualsiasi altra forma di potere che si addice all’uomo, termine che in questo caso tramite una sineddoche intende l’intera umanità, uomini o donne che siano.
- L’amore non guarda con gli occhi ma con il cuore e perciò l’alato Cupido viene dipinto cieco.
Sebbene in “Romeo e Giulietta” affermi che l’amore dei giovani si nutre di sguardi e di ciò che viene visto, non soltanto di cuore, in questo celebre aforisma William Shakespeare vuole dichiarare il contrario esatto. Con questa frase famose il poeta e letterato inglese è deciso a trattare dell’amore come se esso fosse da ricercare in una forma spirituale, non carnale, di sentimento. Il fatto che “l’alato Cupido” venga dipinto cieco avvalora il sentimento puro rispetto al desiderio carnale e passionale, ma può voler significare anche che l’innamoramento nei confronti di un individuo piuttosto che di un altro sia frutto di un caso inspiegabile, proprio come lo stesso amore.
- Amami o odiami, entrambi sono a mio favore. Se mi ami, sarò sempre nel tuo cuore. Se mi odi, sarò sempre nella tua mente.
Tratto dalla commedia fantastica “Sogno di una notte di mezza estate”, questa frase di William Shakespeare è divenuto ben presto un celebre aforisma. In questo caso la persona innamorata ammette che l’essere odiata da quella amata per lei è importante come se fosse amata: che essa sia presente nel cuore o nella mente del proprio amato, infatti, non deve importare, l’importante è essere sempre considerati.
Aforismi celebri da Romeo e Giulietta di Shakespeare: le migliori frasi
Quella di Romeo e Giulietta è, senza dubbio, la storia d’amore più famosa di tutti i tempi. Persino i più giovani e giovanissimi sono a conoscenza, più o meno, delle vicende che hanno animato i due giovani amanti nella Verona del Cinquecento. Composta tra il 1594 e il 1596, ancora oggi è fra le più rappresentate al mondo e la sua storia ha animato teatri, è stata spunto per libri, musical e film e ha affascinato grandi e piccini con le vicende dei due amanti, ma anche di tutti i personaggi secondari. Analizziamo adesso gli aforismi più celebri tratti da questa splendida e caratteristica opera, prima fra le storie d’amore di tutti i tempi.
- Oh, essa insegna alle torce come splendere!
Questa che avete appena letto, più che una frase sull’amore è una vera e propria dichiarazione d’amore. Insegnare ad una torcia come splendere, sarebbe come dire “insegnare ad una rosa a profumare”: chi può riuscirci se non una figura dotata di una spiccata ed estrema capacità? Quanto può effettivamente essere brillante e splendere una persona tanto da insegnare alle torce a splendere?
- La mia generosità è come il mare e non ha confini, e il mio amore è altrettanto profondo. Più te ne do più ne ho per me, perché entrambi sono infiniti.
Questa citazione famosa è una riflessione molto profonda che spesso, soprattutto nella nostra società odierna, si è portati a dimenticare. Fra egocentrismo ed egoismo i quali, entrambi, imperversano in ogni ambito, infatti, sarebbe opportuno ricordarsi più spesso di questi due sentimenti nobili, protagonisti della citazione che stiamo trattando: la generosità e l’amore. Essi sono due concetti che arricchiscono entrambi i soggetti che ne prendono parte, sia chi li riceve sia chi li “offre”. Chi sa di essere generoso, infatti, spinto da tale sentimento aiuta e si mostra altruista nei confronti del prossimo, ma così facendo non è soltanto l’individuo al quale rivolge le attenzioni a trarne beneficio, bensì anche lo stesso individuo che mostra di poter essere generoso. Allo stesso modo, lo stesso dare amore è un modo per trarre vantaggio: non soltanto “amore porta amore”, ma anche semplicemente il moto di amare rende gioiose le persone che se ne appropriano.
- Salutarsi è una pena così dolce che ti direi addio fino a domani.
Questa citazione famosa esprime egregiamente ciò che, ancora oggi, provano tutti gli innamorati nel momento in cui devono congedarsi dal proprio amato. Che oggi tale saluto avvenga tramite chat o davanti alla fermata di un autobus non ci è dato saperlo, fatto sta che ancora adesso lasciare il proprio amore è “una pena dolce” in quanto si è consapevoli che, spinti dal sentimento, si ha la certezza di rivedersi presto. Tristezza e trepidante attesa si mescolano nel saluto con cui i due amanti si congedano: conoscendo la storia di Romeo e Giulietta, però, assume un’aurea ancora più struggente e malinconica.
- Ama, ama
follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e
sarai innocente.
Anche stavolta per comprendere appieno questo famoso aforisma tratto da “Romeo e Giulietta” è necessario conoscere la storia dei due amanti fin dal principio. Qui William Shakespeare fa emergere i sensi di colpa dei due amanti, provenienti, come tutti sappiamo, da due famiglie in lotta da anni fra loro. Una frase famosa di questo genere racchiude in queste poche parole il bisogno di rendersi innocente anche quando si è consapevoli della colpa commessa in virtù, però, di nobili principi: chi ama non ha colpe, neppure se per portare avanti il proprio sentimento si trova, come i protagonisti, a dover voltare le spalle alla propria famiglia. - L’amore è una tenera cosa? È troppo rude, troppo brutale, troppo aspro e punge come una spina.
L’ultimo aforisma celebre tratto dalla tragedia d’amore di Romeo e Giulietta rappresenta il lato negativo dell’amore. Tanto riesce ad acquietare le anime in subbuglio degli amanti quando essi si trovano, tanto riesce a ferire chi vive di una amore cattivo, non corrisposto. Rude, brutale, aspro e pungente: sono soltanto alcuni degli aggettivi con cui è possibile definire un sentimento in grado di fare così male se “maneggiato” con avidità, egoismo e noncuranza.
Shakespeare in Love: citazioni di frasi famose tratte dal film
“Shakespeare in Love” è un film del 1998 liberamente ispirato alla storia e alle opere di William Shakespeare di cui il drammaturgo inglese è protagonista. Diretto da John Madden, Shakespeare in Love tratta la storia d’amore tra lo stesso Shakespeare e una nobildonna inglese in un’epoca in cui i matrimoni erano per lo più già combinati fra persone della stessa classe sociale (come avrebbe potuto Lady Viola, questo il nome della giovane amante di Shakespeare, sposare un poeta squattrinato come lui?) e in cui il teatro era intrattenimento per pochi e fortunati ricchi e l’arte della recitazione era riservata agli uomini. Le vicissitudini di una grande appassionata di questa arte come Lady Viola scandiranno i momenti d’amore fra i due e nelle parole dolci di un giovane William Shakespeare, sconosciuto alla storia, che, nel 1593, ancora fatica a farsi largo nel panorama teatrale londinese, si vede spesso già il nucleo di ciò che saranno alcuni degli aforismi più famosi tratti dalle sue opere e dai suoi sonetti
- Siamo fatti anche noi della materia di cui son fatti i sogni; e nello spazio e nel tempo d’un sogno è racchiusa la nostra breve vita.
A provare quanto è stato detto qualche riga più su, questa frase celebre tratta dal film “Shakespeare in Love” rappresenta, almeno per quanto riguarda la parte iniziale, una degli aforismi più famosi che caratterizzerà “Sogno di una notte di mezza estate”. La storia del film è ambientata nel 1593, ad ancora due anni dalla stesura della commedia fantastica, avvenuta nella realtà nel 1595: uno spirito romanzato mette lo spettatore in condizione di pensare che gran parte della produzione dello stesso Shakespeare potesse essere ispirata ancora all’amante Lady Viola. La “breve vita” che viene trattata nella famosa frase è proprio quella della relazione segreta, poeticamente personificata, che Shakespeare si trova a vivere con lei, con Lady Viola: entrambi, infatti, sono consapevoli che a causa delle differenze di ceto non riusciranno ad andare oltre il loro piccolo grande sogno.
- Ho paura, poiché è notte, che sia soltanto un sogno troppo seducente e dolce per avere sostanza.
La relazione fra Lady Viola e il giovane Shakespeare è un incontro d’amore notturno e, per questa ragione, il parallelismo con il tema del sogno risulta facilmente spendibile per descrivere la relazione che i due innamorati si trovano a vivere. Durante la notte, però, le incombenze quotidiane vengono meno e i pensieri più bui hanno modo di emergere: un sogno privo di sostanze, così appare la loro relazione, che di notte sembra ancora più vacillante e instabile.
- Questa non è la vita, Will. È una stagione rubata.
Questa frase è una citazione tratta dal dialogo che Will, cioè William Shakespeare, ha con Lady Viola, che pronuncia queste parole. Il senso è più o meno il medesimo delle due citazioni famose precedenti sebbene stavolta la brevità della storia d’amore dei due protagonisti non sia paragonata a un sogno flebile, ma ad una stagione rubata: un periodo circoscritto nell’arco di una intera annualità, un amore passeggero che verrà meno con il passare del tempo.
- Ditemi quanto l’amate… Come un contagio e la sua cura insieme… Come la pioggia e il sole… Come il freddo e il caldo.
Questa famosa citazione è una fra le più poetiche di tutto il film. L’amore dei protagonisti, in questo caso, viene analizzato non per la brevità, ma per l’intensità provata dai due innamorati. L’aforisma celebre prende forma tramite tre ossimori fortissimi come il contagio e la propria cura, la pioggia e il sole, il freddo e il caldo: con questo stratagemma stilistico tipico della poesia viene descritta la potenza dell’amore che è pari ad una qualsiasi cosa e ad il contrario di essa.
- I drammaturghi ci imbrogliano sull’amore. Lo rendono carino, comico, lascivo, ma non possono renderlo vero.
In chiusura delle frasi famose presenti nel film “Shakespeare in Love” non si può non citare il cinismo della regina Elisabetta I, contro il quale soltanto Lady Viola ha il coraggio di prendere una posizione nel rispettoso silenzio generale. Sarà la vicinanza amorosa con il giovane poeta Shakespeare, sarà l’amore per l’arte, la letteratura e la recitazione, ma Lady Viola crede davvero che la Regina non riesca a capire ciò che comprende lei stessa: i poeti non possono rendere vero l’amore, dichiarazione quasi profetica per quanto riguarda la storia dei protagonisti, ma possono renderlo indimenticabile e reale, anche se per un solo attimo.