Frasi sulla Tristezza

Siete alla ricerca di frasi e aforismi sulla tristezza? La tristezza che si prova in amore; la tristezza relativa ad un periodo della propria vita; la tristezza d’animo e interiore? Siete sicuramente nel posto giusto per trovare ciò che state cercando. A volte, riflettere sui propri stati d’animo è la cosa più intelligente che si possa fare se si vuole tentare di stare un po’ meglio. Una frase che riesce a cogliere esattamente il senso della tristezza che provate è infatti, senza dubbio,uno dei migliori punti di partenza per rendersi conto di che cosa in effetti ci serva per risollevarci il prima possibile.

La tristezza umana ha tante forme, d’altronde la nostra vita è fatta di alti e bassi, si sa. Non è sempre semplice mantenere quel distacco che consente di tenere ferma una certa serenità d’animo, qualunque cosa succeda e di evitare così di sprofondare nello sconforto. D’altronde, la stessa felicità non avrebbe lo stesso sapore se fosse scontata e costante come sarebbe in assenza dei periodi di malinconia e tristezza. Quindi anziché concepire con odio e paura quelli che sono i periodi più mesti della propria esistenza, vale la pena andare infondo alla tristezza che a volte ci aggredisce, e cercare di trarne qualche insegnamento su noi stessi.

Di seguito nell’articolo, si tenterà di fornire degli spunti di riflessione che siano proprio finalizzati a questo, mediante l’elenco di una serie di frasi e aforismi sulla tristezza d’animo, sulla tristezza per amore e su quella interiore. Le frasi saranno divise nei vari paragrafi in base alla natura della tristezza di cui si parla, trovate quella che più di tutte descrive il vostro sconforto e fatela vostra anche mediante modifiche e personalizzazioni di ogni genere.

Aforismi sulla tristezza d’animo e interiore, la malinconia che non si sa da dove viene

Come si è anticipato poco fa, una delle caratteristiche della tristezza d’animo, della malinconia che a volte ci assale, è che ha varie forme. Si può essere tristi per via di un amore non ricambiato, o finito. Si può essere tristi per l’aver subito una perdita; insomma per mille ragioni valide. Tuttavia in certi casi, ci si sente tristi e basta. Non si tratta di un sentimento che scatta in reazione a qualcosa che accade: a volte si tratta di un sentimento che nasce spontaneamente, in completa autonomia, e si impossessa di noi senza alcuna ragione comprensibile. Le frasi che seguono in questo paragrafo, sono dedicate proprio a questo tipo di malinconia: la malinconia d’animo e interiore che non sappiamo spiegarci. Cominciamo subito.

La tristezza d’animo mi porta via, lontano da ogni incombenza quotidiana da ogni impegno scadenzato, mi fa librare in alto, in solitudine e mi conduce, come prendendomi per mano, verso nuovi orizzonti della percezione”

“Camminare con il cuore pesante, ripensando alla propria vita, agli amici andati, alle occasioni perse, che tristezza che suscita in noi sensibili. Una tristezza paralizzante, quasi romantica. Non aspetti altro che se ne vada, ma sai, dentro di te, che è sempre in agguato, e che prima o poi, tornerà a farti visita”

La malinconia sembrerebbe quasi un’amica per come viene descritta in queste frasi. Sembra riuscire a portarci da un’altra parte, fuori dagli schemi della vita quotidiana e a offrirci così una visione delle cose diversa, filtrata da un’emotività più intensa rispetto al solito. Se la vostra tristezza a volte vi fa sentire un po’ così, romantici e percettivi, questa frase esprime davvero perfettamente le sensazioni e gli stati d’animo che vi accompagnano in quei momenti malinconici.

E poi arriva, tutto d’un tratto ti investe e non c’è niente che tu possa fare per sottrarti a quel magone che si fa spazio nel tuo petto, la malinconia. Gli occhi si appesantiscono, si fanno malinconici, il corpo sembra perdere vigore e tutto quanto comincia ad apparire complicato, irraggiungibile, fuori dalla propria portata. Ripensare ai vari aspetti della propria vita in questi momenti così particolari, fa apparire ogni decisione, ogni aspetto della propria esistenza come se non ci appartenesse, come fosse nient’altro che un fallimento. E forse meglio non indulgere in queste riflessioni quando l’animo è appesantito da questa tristezza inspiegabile?”

Questa seconda frase esprime invece meglio della prima tutta la pesantezza d’animo che la tristezza porta inevitabilmente con sé. Con queste parole si vuole mettere in luce quanto possano essere distorte le conclusioni a cui giungiamo quando l’animo è gravato da questo senso di sconforto. Si tratta, in effetti, di un sentimento talmente penetrante e pervasivo, che anche le cose più belle del proprio passato, presente e futuro si colorano di tinte scure, tetre. Ed è proprio per questo che nella stessa frase viene esposto quello che l’unico rimedio possibile a questo convincimento che ogni aspetto della propria vita sia in effetti vuoto e privo di senso: riconoscere questo stato d’animo e mantenere ferma la consapevolezza che è lui a condizionare la nostra mente e che ripensando a quelle stesse cose, magari l’indomani, potrebbe farci un effetto del tutto diverso.

Solitudine, è tutto ciò di cui ho bisogno. Non posso nascondermi dietro a sorrisi di circostanza, non posso fingere di avere appetito o di avere voglia di chiacchierare con gli altri. Voglio stare solo/a e lasciare che questa mia malinconia mi pervada fino infondo, per poi andarsene come era arrivata, in silenzio e senza un motivo. Voglio ascoltare il rumore del mare e immaginare che si senta come me. E se sentirò di dover piangere, piangerò a dirotto e disperatamente finché, con il viso rigato di lacrime mi sarò liberato/a da ogni residuo di tristezza”.

Questa mia tristezza a volte è come un’ispirazione. Mi apre gli occhi su una serie di cose che prima non vedevo. Ho tante cose da rimproverarmi, tanto da migliorare di me me stessa / me stesso. A volte mi sento come se dovessi ringraziarla questo profondo sconforto che mi ha lasciato il mio amore disperato. Ma confesso, solo a volte. Normalmente, questa tristezza la odio con tutta me stessa / me stesso. Mami ripeto e ripeto, che prima o poi, passerà”.

Parlare a sé stessi in certi momenti può essere davvero molto utile. E con queste due frasi è esattamente questa l’idea che si vuole tentare di esprimere: quando la tristezza rende impossibile fare qualsiasi cosa: mangiare, stare in compagnia, fingere di star bene: la cosa migliore da fare è prendersi del tempo per sé e aspettare di star meglio, sfogarsi, lasciarsi attraversare da tutta l’energia negativa che si ha dentro, per consentirle di fare il suo corso per poi allontanarsi finalmente, lasciandoci liberi e, di nuovo più sereni e gioiosi.

Frasi sulla Tristezza d’animo dovuta alle pene d’amore

C’è ora da dire che non sempre la tristezza è una sorta di malinconia incomprensibile che arriva e ti coglie alla sprovvista, anzi. In moltissimi casi la forte tristezza che caratterizza alcuni periodi della nostra vita affonda le sue radici un ragioni molto specifiche. In questo paragrafo allora, ci si concentrerà sulla sofferenza d’animo dovuta alle pene d’amore. Il mal d’amore è una di quelle condizioni che, da sempre, ha ispirato tra le migliori poesie, musiche e scritti di ogni tipo mai concepite dall’uomo. Probabilmente, la ragione di ciò risiede nel fatto che l’intensità della sofferenza che si prova quando un amore finisce o in caso di amore non corrisposto non hanno davvero eguali. Ecco dunque una serie di frasi che descrivono la sofferenza e la tristezza per amore è tentano di analizzarlo sotto i diversi aspetti che la caratterizzano.

Questo tipo di tristezza torce lo stomaco, aggredisce la mente quasi intossicandola, non lasciandole modo di allontanare il pensiero di quell’amore straziante neanche per un attimo. E chi sono io per oppormi a tutto questo? Io che per primo non faccio altro che riempirmi la mente dei ricordi di noi due insieme, del profumo della sua pelle, dell’intensità del suo sguardo. Io non mi opporrò. Aspetterò piuttosto che questo fantasma del mio amore passato smetta di infestare il mio animo, finché un giorno, improvvisamente, non mi avrà liberato una volta per tutte.

Prendimi pure, e fammi tua / tuo, non farò alcuna resistenza e non cercherò di scacciarti dalla mia

mente con sciocche distrazioni e inutili passatempo, voglio invece confrontarmi con te, affrontarti, vedere quando in basso riuscirai portarmi così da toccare il fondo e rimanere con un’unica direzione possibile da intraprendere: la salita verso la rinascita”.

Con queste ultime due frasi, si vuole esprimere una sorta di resa alla tristezza per amore. In effetti, opporsi al dolore che si prova quando la persona amata non è più a fianco a noi, non è proprio possibile. E come potrebbe esserlo? Tutto il vino de mondo non basterà a cancellare il vuoto che si sente nel petto. Tutti gli amici del mondo non riusciranno ad allontanare quello sconforto profondo che si avverte in quei lunghi momenti di solitudine. E dunque che farsene di questa sofferenza? Beh la cosa migliore è accoglierla e provare a conviverci finché resta. In questo modo prima o poi, la convivenza si farà più semplice, finché un giorno la sgradita coinquilina non deciderà di andarsene, una volta per tutte.

Sapessi quanto soffro da quando sei andato/andata via. Sapessi quanto tempo spendo indugiando sul pensiero di te che chissà dove sei, chissà chi stai guardando con quei tuoi occhi svegli. Eppure per mia questa tristezza, non voglio compassione, non chiedo pietà né comprensione. Da questa mia tristezza che ha la tua forma e i tuoi colori mi sia d’insegnamento, mi mostri la strada verso altri occhi, che non saranno i tuoi”.

Questa terza frase invece, pur essendo focalizzata sulla tristezza che si averte nel cuore, è scritta e rivolta proprio alla persona che ha cagionato questa tristezza. Chi scrive immagina di rivolgersi al proprio amore perduto ma in effetti parla a sé stesso. Con questo espediente è possibile non solo esorcizzare l’assenza della persona in questione, ma anche comunicare a sé stessi un messaggio di speranza e di rinascita, che infondo è tutto ciò di cui abbiamo bisogno quando le pene d’amore si impossessano del nostro animo. Prima o poi, arriverà qualcuno che ne eliminerà anche gli ultimi residui, basta solo ricordarlo a sé stessi, ma aiuta anche immaginare di sbatterlo in faccia a chi oggi ha ancora il potere di farci star male.

Che cosa ne sarà di me? È questa la domanda che continuo a pormi. Senza di lui/senza di lei, chi sono io? Non riesco più a pensare ad altro. Non riesco più a sentire altro se non il vuoto lasciato dal suo amore perduto; e questa tristezza, è tutto ciò che di lui/di lei mi rimane”.

Non capacitarsi di ciò che è accaduto, non riuscire a vedere una via di fuga. Sono anch’esse sensazioni e pensieri che accompagnano le menti che hanno a che fare un cuore spezzato, pochi centimetri più a sud. A volte il senso di sconforto può essere tale che neanche si riesce ad immaginare un futuro in cui effettivamente si starà finalmente meglio. In cui ci si sentirà di nuovo interi, di nuovo sé stessi. Non è facile quando la situazione appare tanto disperata. Non è facile avere fede, e si finisce addirittura per considerare questa sofferenza come un’ultima disperata connessione con il proprio amore perduto. Eppure il tempo curi tutte le ferite è una grande verità. Che non andrebbe dimenticata neanche quando non sembra che questa idea possa essere d’aiuto.

Quanto è pesante questo mio cuore, da quando mi è stato restituito. Lo porto dietro come fosse un’onta, come fosse una condanna. Vorrei strapparmelo via dal petto, chiuderlo in uno scrigno e seppellirlo per non rivederlo mai più. Così, sebbene smetterei di provare qualsiasi cosa, quanto meno mi libererei di questa tristezza che mi annienta l’animo: Ma che dico, non è possibile chiudersi ai sentimenti. I sentimenti ci rendono vivi, ci consentono di emanciparci dalla nostra pedante materialità. Forse questa tristezza è il prezzo da pagare per la purezza dei nostri sentimenti. E se così fosse, forse è infondo un prezzo equo da pagare”.

Con questa frase si conclude il paragrafo dedicato alla sofferenza per amore. E si è scelta proprio questa frase per concludere il paragrafo per una ragione ben precisa, vale a dire che, innanzitutto, con queste poche parole si colgono davvero tanti aspetti relativi a questo tipo di sofferenza, ma anche e ancor di più, perché viene fuori la cifra del discorso che si sta affrontando nell’articolo. Che senso ha soffrire così? Potendo scegliere non sarebbe meglio liberarsi di questo forte sentire così sconfortante? Ebbene, invece questa sofferenza così intensa, a tratti insopportabile, ha un senso e anche un senso piuttosto profondo. La verità è che più si sente la tristezza e lo sconforto per un amore finito, più il sentimento che in effetti si è provato si dimostra puro e autentico.

Si potrebbe definire una sorta di prova del nove, quella della tristezza che segue della fine di una storia. Se il vuoto che si avverte dentro è straziante, costante, e sembra destinato a durare in eterno, allora l’amore che lo ha cagionato doveva essere un amore puro. Magra consolazione, si potrebbe pensare. Ma ancora una volta, si cadrebbe in errore. Non tutti in fatti sono in grado di amare, di lasciarsi andare a un sentimento sfrenato e autentico. ma l’amore, sebbene faccia soffrire a volte, è la cosa più importante e vera della nostra vita.

Frasi sulla tristezza d’animo legate alle riflessioni sulla propria vita

Passiamo ora all’ultima serie di frasi sul tema della tristezza dell’articolo: la tristezza legata alle riflessioni sulla propria vita. Quando si raggiunge una certa età, ma in effetti anche già all’indomani del l’adolescenza, gli orizzonti e le possibilità che la propria vita offre cominciano inevitabilmente a ridursi. Esiste una fase della vita in cui in futuro si potrà diventare qualunque cosa si desideri: non esistono confini per l’immaginazione di un giovane che sta per concludere gli studi e ha di fronte a sè un futuro ancora incerto, tutto da plasmare. Ma più si cresce, più le scelte che facciamo (e forse ancor di più quelle che non facciamo) cominciano a delineare quello che è destino a cui andiamo incontro. L’abbandonare la prospettiva delle infinite possibilità può essere una fonte di tristezza inesauribile per alcuni di noi.

Ma non solo. Nella vita, spesso, anche il guardarsi indietro, il confrontarsi con il proprio passato può suscitare un sentimento di malinconia nostalgica, alla cui origine si radica quella consapevolezza straziante che i tempi passati, non torneranno più. La nostalgia: il ripensare al proprio passato e avvertire quel magone che aggredisce il petto, è un sentimento che accomuna proprio tutti. Le frasi che seguono dunque, si concentreranno su questo tipo di tristezza, legata appunto alle sensazioni più comuni che accompagnano le riflessioni sulla propria vita.

A volte mi domando quando sia accaduto. Quando la mia vita abbia smesso di essere come l’ho sempre sognata, ma è diventata quello che è oggi. Che tristezza mi assale se ci penso. I miei sogni nel cassetto, tutti quei progetti che ho sempre rimandato ma che mi ripromettevo che avrei realizzato, che fine hanno fatto? Non mi resta che questo cuore appesantito dal rimpianto, che ogni giorno mi ricorda tutte le vite che avrei potuto vivere e a cui ho dovuto rinunciare.”

“Nessuno te lo dice, ma più il tempo passa più il futuro si delinea, si concretizza. Più il tempo passa e più i desideri e i sogni che ci hanno accompagnato da quando eri bambino / bambina si fanno da parte e svaniscono nelle incombenze quotidiane. Mi vengono le lacrime agli occhi se penso a tutte quelle vite a cui ho rinunciato. Alle versioni di me stessa / stesso su cui non si è mai levata e mai si leverà un’alba luminosa e carica di promesse”.

Il rimpianto può essere fonte di una tristezza davvero profonda e pervasiva. Certo, nei momenti di maggiore razionalità è più facile apprezzare ciò che si ha, che ricordiamolo, è pur sempre frutto delle scelte che compiamo ogni giorno. Tuttavia, nei momenti più bui lo sconforto ha la meglio, e l’unica cosa che rimane è il dolce indugiare su ciò che sarebbe potuto essere, ma che purtroppo non è stato, e mai e poi mai potrà essere. Queste due frasi che esprimono al meglio, sebbene in maniera diversa l’una dall’altra questo senso rimpianto sconsolato: sono perfette per chi continua a chiedersi “come sarebbe stato se”.

Nostalgia canaglia diceva la canzone, e a ragione, perché di una canaglia si tratta, di una condanna. Che farsene di tutti quei momenti della propria vita passata il cui ricordo a volte ci assale e ci fa sprofondare in quella tristezza profonda? Che farsene del ricordo della propria infanzia, della propria giovinezza che mai più torneranno? Se tutto ciò che portano questi ricordi è questa nostalgia crudele e profonda, perché ricordare?”

“è avvenuto anni e anni fa eppure mi sembra ieri. Sento un profumo, ritorno in un luogo del mio passato, e subito mi sento scaraventato a quei tempi lontani, subito torno la bambina / il bambino che ero. Quanta tristezza è capace di portare un cuore dentro di sé al confronto che l’ineluttabilità dei “mai più”? me ne stupisco sempre quando la nostalgia mi assale. E più mi domando cosa sia rimasto quella / quel me? O dove si trovi adesso quel tempo perduto, più il cuore si fa pesante, e il ricordo insopportabile”.

Nella speranza di essere riusciti ad affrontare il tema della tristezza d’animo, la tristezza per amore e la tristezza per la propria vita, si è giunti alla fine di questo excursus di frasi e aforismi su questo tema così spinoso e tanto difficile da inquadrare bene a parole.  Se sentite che qualche frase si avvicina molto al vostro modo di vivere la tristezza fatela vostra, modificatela, personalizzatela e custoditela come meglio credete. Potrebbe esservi utile nei vostri momenti più difficili. Ma ricordate che alla tristezza, non bisogna mai consentire di prendere il controllo sulla vostra vita, su questo non si ammettono eccezioni, perciò mi raccomando si cerchi di tenerlo sempre a mente.