Frasi sul Mare

Il mare è da sempre al centro di ogni ispirazione artistica: di lui parlano poeti, cantanti, letterati, pittori e musicisti. Ma il mare, con la sua potenza e i suoi misteri, affascina da secoli anche le fantasie popolari, per questo è il protagonista anche di molti miti, leggende e aforismi. Tuttavia alcune volte di fronte a tanta immensità, è difficile trovare parole adatte ad esprimere le sensazioni che si provano al momento; proviamo allora a fare qualche esempio di frasi belle e d’amore sul mare, che sia d’inverno, di notte o al tramonto.

Frasi d’amore sul mare

Il mare e l’amore sono un binomio difficilmente scindibile: l’immensità e la profondità dell’acqua, i segreti che nasconde, rimandano senza dubbio all’imponderabilità dei sentimenti. Tante sono le frasi d’amore sul mare, che a volte può ispirare sensazioni malinconiche: “Secondo alcuni il mare nasconde tutto quello che non abbiamo avuto, gli amori che abbiamo perduto, i dolori, i desideri a metà, le lacrime che abbiamo versato”; oppure: “Quando guardi il mare sei lontano da tutto e da tutti: dalle luci della città, dal traffico, dal caos della vita di tutti i giorni, dal tuo amore che non riesce a raggiungerti, lontano da tutto il resto. Quando sei vicino al mare, solo lui puoi sentire”. Il mare, però, è anche caldo, estate, vacanze, divertimento e spensieratezza; il periodo dell’anno in cui l’amore che sboccia è quello spensierato, ma anche effimero molto spesso: “Un amore che nasce in una giornata al mare è destinato ad essere irrazionale e pieno di contraddizioni: leggerezza e passione, desiderio e pigrizia, gelosia e abbandono. Il vento e le onde spazzeranno via ogni promessa bisbigliata”. Oppure: “Il mare è come una donna forte e bella: ti attrae con la sua potenza, i suoi misteri e quei falsi silenzi a volte anche sfacciati. Ma è pericoloso come non mai: se ti bagni con imprudenza resterai vittima delle correnti”. Ma il mare, soprattutto, così come porta a riva relitti e oggetti perduti, così fa riaffiorare alla memoria ricordi che credevamo sepolti: “Quando nuoto nel mare, rivedo i tuoi occhi; ma non è solo l’immagine di loro, li sento proprio fisicamente: mi trascinano, mi buttano giù, cercano di farmi affondare e poi, quando mi lascio andare, mi riportano a galla, mi salvano e mi cullano dolcemente. Ritorno a riva e quello è il momento di pieno smarrimento: so di aver lasciato qualcosa di inarrivabile”.

Oppure: “Pensavo di averti dimenticata, ma poi ho visto il mare: grigio e impetuoso, senza nessun riguardo per le barchette fisse al molo, proprio come sei stata tu con me. Un’apparenza di calma e tranquillità, di bassa marea e in un attimo tutto cambia ed è pronto a travolgere chiunque non respiri e viva grazie a lui”. E ancora: “La prima volta che ho guardato il mare è stata magica, quasi quanto la prima volta che ho scoperto i tuoi occhi: nulla è stato più come prima; è incredibile quanto si possano sottovalutare le meraviglie dell’universo, soltanto perché ancora non le si conoscono”. Il mare, quindi, può anche essere la massima espressione di un amore felice, sognante e profondo: “Ti sei sdraiata accanto a me e hai inondato la stanza del tuo profumo; non solo la tua presenza, ma perfino l’essenza che lasci di te mi convincono ogni giorno di più che nient’altro posso desiderare da questa vita. Proprio come quando dopo una lunga giornata afosa, al crepuscolo apro la finestra e una leggera brezza inonda la stanza, portando con sé il profumo del mare”. Oppure: “Quando ci lasciamo per qualche giorno, so che in realtà ti ho sempre vicina; come quando esco dopo un bagno al mare e la luce e la salsedine mi rimangono attaccate sulla pelle e sui capelli; così ti sento con me”.

Frasi sul mare d’inverno

Il mare, abbiamo visto, non è solo caldo, sole e vacanze; anzi spesso ad ispirare è proprio il mare d’inverno: quello grigio, malinconico e a volte burrascoso. Vediamo alcune frasiparticolarmente significative sul mare d’inverno; cominciamo con: “A volte quando guardiamo il mare d’inverno rimaniamo delusi: vorremmo sempre che fosse chiaro, calmo e cristallino. In fondo è come per le persone: non le conosci mai fino in fondo, anche se ci sei nato e cresciuto, anche se con loro hai condiviso tutto. Non riuscirai mai a guardare nel fondo della loro anima, così come è impossibile vedere ad occhio nudo la sabbia quando il mare è in tempesta”. Oppure: “Impetuoso, grigio, arrabbiato e frastornante: così è il mare d’inverno. Inutile averne paura o cercare di domarlo: non c’è speranza, il mare non si potrà mai riposare. Quello che possiamo fare è prendere atto che dobbiamo tutti imparare a saper navigare in ogni situazione e in mezzo a venti forti”. Nei casi più estremi, il mare d’inverno può ispirare un sentimento molto vicino alla morte: “Le notti d’inverno al buio, durante le ore più solitarie della notte, del mare puoi sentire solo il rumore e l’odore: non lo vedi ma lo percepisci, e ti sembra ancora più sconfinato rispetto al giorno. Si ha la sensazione che si stia molto vicini alla scoperta dell’eternità, e non sarebbe poi così difficile lasciarsi andare e farsi catturare, per raggiungerla finalmente”. Tuttavia, molto spesso, a dispetto delle apparenze, il mare d’inverno può anche essere un ottimo rimedio per riflettere e trovare il giusto coraggio e la forza di andare avanti, anche nei momenti più difficili: “Oggi tutta l’isola è inebriata dal freddo profumo del mare; il vento agita e increspa le onde, trascina le barche, leviga la pelle della gente e lava le facciate delle case. Non c’è spettacolo più bello che vedere la potenza del mare a terra, aspettando che la forza del vento diminuisca e si plachino le onde”.

Oppure: “Il caldo, il sudore, la gente, i turisti: il mare d’estate è come una giovane donna che debutta in società. Si mostra al meglio, per piacere a tutti, senza distinzioni. Ma è d’inverno che esce fuori la sua vera essenza: malinconica e potente, oscura e incontrollabile. Solo chi resta anche dopo aver visto l’inimmaginabile, può accompagnarci nella vita”. Ma il mare d’inverno è soprattutto qualcosa che non si può controllare, che con la sua forza oscura e arcaica, minaccia l’uomo: “D’inverno il mare sembra non avere fondo. Ispira grandi pensieri, fa venire voglia di scoprire davvero che cosa sia l’infinito. Ma di tutte le sue meraviglie, solo una parte è la mia preferita: la riva. Non c’è niente di più rassicurante che ammirare una tale quantità d’acqua sulla terraferma, magari con un cannocchiale”. E soprattutto una grande senso di malinconia è quello che pervade un po’ tutti quando sferzati da un vento freddo, si guarda all’orizzonte: “Guardi il mare d’inverno e ti viene voglia di piangere, tanta è la tristezza che porta nel tuo sentire. Mi sgomenta una così sterminata distesa d’acqua, dove non si riesce nemmeno a capire quando e dove fermare lo sguardo per riposare; l’animo si affatica di uno spettacolo così enorme e senza fine”.

Frasi sul mare di notte

Il mare di notte con la sua oscurità è ancora più misterioso e affascinante di quello blu e limpido che vediamo durante il giorno; l’enorme quantità d’acqua che non si riesce più a distinguere dal cielo nero e dalle stelle, ha ispirato molte frasi profonde e importanti sui sentimenti che affiorano quando si guarda o si ha a che fare con il mare di notte. Vediamone qualcuna; innanzitutto non sempre il mare può suscitare sentimenti di ammirazione e introspezione: “Credo che non ci sia niente di più scontato e monotono del mare, soprattutto di quello di notte: pensate che noia stare a guardare o essere circondati tutti i giorni solamente da tanta acqua. Non c’è da meravigliarsi, allora, delle scorrerie e della crudeltà dei pirati”. Oppure: “Rimanere di notte a fissarlo ci dovrebbe far capire che nessun mare potrà mai essere amico dell’uomo. Vederlo scuro e turbolento, percepirne solo il rumore: è la nostra irrequietezza e il male di vivere che ci parlano attraverso di lui”. E ancora: “Penso ai marinai che percorrono miglia e miglia; ai pescatori di notte al silenzio sulle loro barchette; cosa dà loro la forza per andare avanti soli, in mezzo ad una così immensa massa d’acqua? Sicuramente non l’amore per il mare, ma per la riva che presto vedranno all’orizzonte”. Molto spesso comunque il mare, anche e soprattutto di notte, ha sempre qualcosa da insegnarci e sentimenti positivi da ispirare: “Potrai viaggiare in lungo e in largo in giro per il mondo, ma non potrai mai imparare e scoprire ogni giorno cose nuove come quando ti fermi a guardare il mare. Solo nel mare inquieto, quello buio e scuro della notte, possiamo trovare la pace che tanto ricerchiamo”.

A colpire soprattutto è il congiungersi nel buio del cielo e del mare, che lungo l’orizzonte scuro si confondono: “Durante il giorno il cielo e il mare sembrano due specchi, dei quali uno riflette l’altro; ma la loro complicità aumenta addirittura la notte, quando con il buio sembra che ognuno ascolti la voce dell’altro”. Quando si affronta il mare, del resto, è difficile tornare indietro: “Gli uomini abituati ad affrontare a testa alta le tempeste del mare, ad aspettare di notte che torni la calma, a coltivare la speranza che dopo lunghe e pericolose navigazioni ce ne siano ancora altre, non possono più essere come tutti gli altri uomini sulla terraferma. Desidereranno sempre il mare e i suoi scogli, e i timori delle burrasche”. Il mare, quindi, non è solo considerato come qualcosa di enorme e incomprensibile, ma anche come una forza che, pur con la sua incredibile distruttività, accoglie e conforta: “Il mare è l’origine della vita, è gioia di vivere e felicità; il mare è come un padre che di notte culla tra le braccia il proprio figlio spaventato, e a lui tutti torneremo. Le sue lunghe braccia protettive ti sorreggono sempre, anche quando ti lasci andare, dandoti tutto senza ricevere niente”. Attenzione, però, a sottovalutarlo: “La sorte è come il mare di notte: non bisogna mai fidarsi della momentanea calma apparente; spesso tutto ci si ritorce contro, come l’acqua che d’un tratto si agita, quando fino a poco tempo fa ci cullava. In uno stesso giorno le barche che erano al sicuro nel porto, affondano là dove erano state ben ormeggiate”.

Frasi per il tramonto sul mare

Il tramonto da sempre scatena molte fantasie nell’immaginario umano: il sole cala lento all’orizzonte, la luce scompare a poco a poco e la notte invade il cielo. Osservare e ammirare il tramonto sul mare è uno dei momenti potenzialmente più intimi della giornata, con il sole che lentamente va a morire nella linea lontana dell’orizzonte del mare. Vediamo qualche esempio di frasi adatte per il tramonto sul mare, che possano esprimere i diversi stati d’animo che un’esperienza del genere comporta. Cominciamo con: “Il tramonto del sole sul mare è un balsamo per ogni anima inquieta: chi non si emoziona davanti ad uno spettacolo simile ha un’anima malata”. Oppure: “Ogni volta che osservo il tramonto sul mare ho la sensazione che il mondo stia ruotando molto velocemente: è splendido, rapido e inatteso e fa capire a tutti che uno spettacolo simile è a disposizione per ognuno di noi. Nessuno se ne può impadronire, nessuno se lo può portare via: tornerà fedele il giorno dopo, a farci sorprendere ancora un po’ di come sia incomprensibile la vita su questa terra”. E ancora: “Tutto è rumore in questi giorni affannosi; c’è solo un momento durante il giorno in cui tutto sembra fermarsi, anche il rumore delle onde del mare: è quando il sole scende lento e inesorabile lungo l’orizzonte, silenzioso e maestoso. Ti accorgi della sua luce solo quando se ne sta per andare, e non puoi fare a meno di fermarti a salutarlo”.

Tutto si interrompe per qualche minuto, anche l’afa delle lunghe giornate estive: “Caldo e sudore, bambini che strillano e vento carico di sabbia: tutto si placa per pochi istanti, quando la natura sembra contemplare sé stessa in quel frammento di tempo che è il tramonto. Il sole si tuffa nel mare in un connubio esplosivo di colori, quando il cielo sembra che si incendi, prima di lasciare spazio alla fresca brezza della sera”. Ammirare un simile spettacolo è meraviglioso da soli, perché induce a un’introspezione difficile in altri momenti della giornata, ma soprattutto è carico di significato quando lo si condivide con qualcuno: “Guardavo dalla finestra il tramonto: il sole più rosso che mai, si tuffava deciso nelle onde del mare e pensavo che il thè caldo che avevo tra le mani, non mi bastava come compagno con cui condividere un momento simile”. Oppure: “Ecco che anche il mare si placa, ad accogliere tra le sue fluide braccia il sole che cala lento: il giorno si spegne e avanza l’oscurità, tu tienimi per mano. Il buio avanza e mi invade l’anima, non lasciare la mia mano”. E ancora: “Ogni parola tra di noi è vana quando il sole tramonta all’orizzonte, sul mare; solo il silenzio e la pace devono invadere le nostre bocche e i nostri occhi. Ogni altro discorso o azione sarebbe superfluo”. Che si sia da soli, o in compagnia della persona amata, l’emozione principale che suscita il tramonto è quella della pace, con gli altri, ma soprattutto con sé stessi: “Tra le nuvole isolate del cielo, il tramonto si insinua con lunghi riflessi che riempiono l’aria di luce e colori nuovi. Anche le tante barchette ormeggiate sembrano tante piccole nuvole, che risaltano gli ultimi lenti raggi del sole che scende lungo l’orizzonte; anche la città torna tranquilla, dopo il frastuono giornaliero, e tutto sembra pervaso da un’intensa atmosfera di pace, fondendosi in un unico suono, profondo e muto”.

Frasi sul mare in tempesta

Quello che affascina del mare è sicuramente la sua forza, tanto più distruttrice quanto più imprevedibile; probabilmente neanche ci colpirebbe così a fondo, se non sapessimo che nella sua apparente calma, può nascondere da un momento all’altro un tale impeto da spazzare via ogni cosa. Per questo molto spesso il mare in tempesta è tra i protagonisti di libri e film: nulla si può contro di lui, bisogna solo saperlo cavalcare e rinunciare ad ogni speranza vana di domarlo definitivamente. Ma il mare in tempesta è spesso considerato più di un semplice fenomeno naturale particolarmente potente; molto spesso diventa proprio l’allegoria del nostro stesso stato d’animo, tranquillo in apparenza, ma travagliato e burrascoso al suo interno. Vediamo, quindi, qualche frase particolarmente emblematica che faccia intuire le sensazioni contrastanti che suscita la visione di un mare in tempesta: “Un uomo in collera è come il mare in tempesta, tira fuori il peggio di sé; non rimane nulla della immagine cristallina e pura che dava fino a poco tempo prima, la burrasca è pronta a spazzare via tutto”. Oppure: “Guidare una barca in porto con il mare calmo è compito facile per tutti, ma il vero navigatore si riconosce solo quando il mare è in piena tempesta”. E ancora: “Sorridevo a tutti con la mia solita calma serafica; ma dentro di me una voce urlava forte, bestemmiando tutta quella falsa prudenza. Avrei voluto spazzare viaogni persona che mi si parava davanti alla vista esattamente come il mare in tempesta fa con le barche. Eppure continuavo a tacere, facendo credere a tutti che la tranquillità che manifestavo fosse autentica”.

La tempesta e il mare, quindi, come simboli di un malessere interno, che però proprio nel movimento burrascoso delle onde, può trovare un rifugio: “Quando la mia mente è tormentata da pensieri inquieti e ansiosi vado in riva al mare: che sia calmo o in tempesta, dolcemente ondulato o strepitante, il grande moto ondoso riesce a lavare via ogni cosa, purifica i pensieri cattivi con il suo rumore, impone un ritmo a tutto ciò che in me è confuso e disordinato”. Ma il rapporto inquieto del mare con la terra sottostante, spesso, può essere anche sinonimo di rapporti personali e amorosi difficili e irrisolti: “L’acqua scorre via, come tutto del resto; il mare in tempesta si ribella alla madre terra, ma nessuna burrasca potrà mai dividerli. Così è il nostro rapporto, come le onde che si infrangono sulle rocce: nonostante la sofferenza, non se ne può fare a meno”. Oppure: “Tutte le case dovrebbero avere una vista sul mare: quando si è felici e completi si è un tutt’uno con la tranquillità dell’acqua. Ma anche quando il mondo sembra crollarci adesso, il rimedio migliore per sopravvivere è affacciarsi da una finestra che affacci su un mare in tempesta: il vento sul viso, l’odore forte dello iodio, gli schizzi dell’acqua lontana; solo un’armonia e un’unione simile con la natura possono essere di consolazione”. E ancora: “Non è un caso che il mare in tempesta sia uno dei soggetti preferiti dagli artisti: fa paura, ma è in quel momento che lo vediamo nel massimo della sua forza. È indomabile e potenzialmente mortale, ma non si prova inquietudine o paura, almeno istintivamente: non si può fare a meno di stare ad osservare con una spontanea attrazione una forza così grande e antica”. E infine: “Niente rimane più impresso nella mente di un bambino che il rumore del mare turbolento, con le grosse onde che si infrangono sugli scogli; di tante voci, questa, è la più incredibile”.

Frasi poetiche sulle onde del mare

Burrascoso o tranquillo, quindi, il mare fa parte di quei fenomeni naturali che restano impressi nella memoria di tutti, fin da quando siamo piccoli; forse nessuno ricorda con esattezza la prima volta che si è visto il mare, ma tutti chiudendo per un momento gli occhi possiamo benissimo immaginare il suo odore, i suoi suoni e il rumore delle onde sulla sabbia o sugli scogli. E sono proprio le onde, con il loro movimento ritmato e costante, pacifico, ma anche potenzialmente mortifero, che ispirano istintivamente molte frasi poetiche sul mare; vediamone qualcuna. Cominciamo con “Ogni volta che guardo il mare non mi stanco mai di interrogarmi sulla sua immensità; sento le onde che mi chiamano dolci e soavi dal bagnasciuga e ogni volta, d’inverno o d’estate, non resisto al loro appello. Mi immergo nelle sue acque e il nuotare verso l’orizzonte mi fa scoprire sempre una sensazione nuova”. Oppure: “Restare ad ascoltare in silenzio le onde del mare è rassicurante come il respiro di un bambino per la madre che veglia su di lui; guardarlo attentamente, notare le sue increspature ed attendere pazienti ogni sua novità, che inevitabilmente porterà, fedele, sulla sabbia bagnata”. Il rumore delle onde come rimedio alla solitudine: “Quando mi sento sola mi siedo in riva al mare e ascolto attentamente il rumore dolce delle onde; non finisce mai, con il suo avanzare e indietreggiare continuo, ritmato. Il suo movimento ondulatorio mi rassicura, e mi invita a riflettere sulla gioia di stare al mondo”. Oppure: “Spesso gli uomini si sprecano in preghiere e parole; ricercano e sperano in miracoli e apparizioni, quando in realtà basta solo che si guardino intorno: cosa c’è di più incredibile del mare? È questo il vero miracolo che ci ha regalato la natura: il mare, con le sue onde, i pesci che nuotano, le barche, le rocce e le conchiglie; non c’è apparizione più sorprendente”.

E ancora: “In questa vita sfugge tutto, nulla si ripete uguale a sé stesso; tranne il suono delle onde: quello rimane sempre uguale, e riscoprirlo ogni volta è come rivedere dopo tanto tempo quell’amico d’infanzia che ti conosce così bene e sa tutto di te. Questo è l’effetto che fa il soave rumore delle onde: una mano tesa verso di te, in mezzo a tante che ti sfiorano noncuranti”. Oppure le onde e il loro muoversi e ritornare sempre e per sempre possono anche essere un’allegoria per un amore che si spera sia eterno esattamente come loro: “Vorrei che il tuo amore per me fosse come le onde del mare, che ogni volta che si infrangono sugli scogli, tornano a riprovarci subito dopo, ancora e ancora. Non c’è barriera o roccia che possa scoraggiarle, il loro moto è destinato ad essere perpetuo e continuo”. Oppure: “Nella prossima vita vorrei rinascere onda in un mare sterminato: sapere e accogliere tutti i suoi segreti e a poco a poco rivelarne solo alcuni sulla riva; e lasciare tutti gli altri nel fondo, nell’oblio, nella dimenticanza, nascondendoli alla falsità della terra”. E ancora: “Solo le anime pure che parlano il linguaggio dell’amore possono ascoltare le parole lontane del mare; capire cosa vogliono dire le onde e il loro moto perenne, imparare la loro lezione e testimoniare una verità che spesso sfugge a molti. Per capire il loro movimento, bisogna che questo parta dal nostro cuore”.

Frasi sull’orizzonte del mare

Il mare e le sue onde, la tempesta o il tramonto: il mare affascina in quanto quasi sempre non riusciamo a distinguere all’orizzonte nient’altro che acqua, e il cielo sembra che si tuffi in questa apparente immensa distesa, più maestosa che mai. La linea dell’orizzonte, quindi, è il punto che spesso ci fermiamo a guardare, magari senza neanche accorgercene: vediamo alcune frasi che bene potrebbero esprimere il sentimento che si prova ad ammirare un orizzonte che ci sembra sterminato. “Cielo e mare sembrano sfidarsi quando guardi verso l’orizzonte: entrambi vorrebbero che l’altro si ritraesse, che facesse un passo indietro. Ma nessuno dei due si ritira, e allora si forma quella che sembra una linea infinita”. Oppure spesso l’orizzonte marino può ispirare nostalgia e malinconia: “Il mare e il suo orizzonte mi fanno ripensare al nostro primo incontro: credevo che i tuoi occhi avessero lo stesso mistero della linea che unisce cielo e terra, ben individuabile, ma quasi invisibile, inafferrabile e misteriosa. Pensavo di riuscire a sciogliere l’enigma, ma come si può quando è dell’immensità che si parla?” Oppure: “Chissà a cosa pensavano i grandi navigatori quando guardavano l’orizzonte; forse a qualcosa da raggiungere, che però ovviamente sfuggiva sempre. Solo quando si scorge la terra dall’altra parte allora l’orizzonte può essere circoscritto, ma allora è solo delusione, come tutte le volte in cui la realtà costringe l’infinito”. La volontà di scoprire cosa c’è all’orizzonte, è quindi anche ricerca di libertà e voglia di esplorare: “Farsi trasportare dal vento sulla barca, alla ricerca di nuovi orizzonti da scoprire: questo è il grande desiderio di ogni uomo, la ricerca della novità e di ciò che sembra sempre sfuggirci”. Oppure: “La grande attrattiva di quando si contempla il mare e il suo orizzonte, è che si sta ammirando qualcosa che sappiamo che è irraggiungibile; così come la felicità autentica sembra sempre essere lontana da noi, anche l’orizzonte, che sia marino o terrestre, rimane comunque ad una certa distanza, in un allontanarsi continuo ogni volta che cerchiamo di avvicinarlo”. Ma in certi casi l’orizzonte può anche suggerire sentimenti di angoscia: “Quello che mi spaventa quando guardo il mare, non è la sua potenziale forza burrascosa o le onde tumultuose, o i pesci che lo animano, ma la lunga e piatta linea dell’orizzonte; questa rimane immobile, anche quando il mare è in tempesta e sembra allargarsi e fagocitare tutto, soprattutto nelle notti senza luna, quando l’oscurità sembra inghiottirti. Nella sua immensa apertura è naturalmente impenetrabile ad ogni sguardo”. Oppure: “La lunga linea dell’orizzonte del mare che si confonde con quella del cielo, mi ha sempre profondamente impressionato; solo quando si vede in lontananza una presenza umana, come una piccola barca o un’isola abitata, allora mi rendo conto che lo spazio e l’orizzonte non sono vuoti”. Ma quasi sempre, comunque, non si può fare a meno di rimanere impressionati di uno spettacolo simile: “Il mare in tempesta mi fa quasi sempre paura; tuttavia mi ha costantemente attirato l’atmosfera che si può ammirare dalla spiaggia durante le giornate grigie, umide e piovigginose. Tutto sembra avvolto in un enorme manto oscuro ma sfumato: la linea dell’orizzonte non si riconosce nemmeno, lo sguardo non può più nemmeno contemplarla; le nuvole e la nebbia compattano tutto in un’unica atmosfera ovattata che spaventa i timorosi, ma esalta le anime coraggiose”.