Frasi sulla Famiglia

La famiglia è uno forse il fondamento più importante di tutta la civiltà: ben prima di qualsiasi religione o credenza, l’istituzione famigliare è riconosciuta come antropologicamente indispensabile per l’essere umano. Proprio per questo è diventato anche uno degli argomenti più discussi e trattati: varie sono le domande che ci si pone al riguardo, e anche la più alta carica spirituale, almeno per i cristiani, come Papa Francesco si è espresso molte volte a tal proposito, chiarendo il valore imprescindibile della famiglia unita. Vediamo allora qualche esempio di frasi belle e brevi sulla famiglia o di aforismi d’amore, che rendano l’idea di come venga vissuta questa istituzione nella vita di tutti noi.

Frasi sulla famiglia: le più belle, originali e significative

Sappiamo come la famiglia sia indispensabile per ognuno di noi: ci definisce come individui ed è il primo esperimento di relazione in una società ben determinata, con vertici e capi riconosciuti, come dimostra questa frase: “l’individuo che nasce e cresce si adatta per prima cosa a saper vivere all’interno di una famiglia: questa rappresenta, in scala infinitamente più piccola, la società che troverà al di fuori; è qui che deve sapersi adattare e integrare, è qui che manifesta nel caso i primi segni di ostilità o insofferenza nei confronti del mondo reale”. La famiglia come banco di prova quindi, e non è un caso che molte frasi significativeinsistano su questo punto: le relazioni con i propri famigliari non sono necessariamente più semplici rispetto a quelle con le persone al di fuori; semplicemente costituiscono una sorta di “palestra” in vista della società reale. Ad esempio: “una famiglia unita non è necessariamente pacifica; sono soprattutto i conflitti e le tensioni a cementare il rapporto tra i diversi membri del clan familiare. Le esperienze di convivenza sono normalmente difficili, perché mettono in relazione forzata individui differenti”. La diversità è alla base di ogni famiglia intesa come piccola società, e come tale può essere a volte dannosa e a volte positiva: “Non importa da quanti membri sia composta: quando ci si trova in famiglia si litiga per un nonnulla per darsi forti abbracci un minuto dopo. Si ride, si ama, ci si confronta: forse non si capisce mai però qual è il legame profondo che ci tiene tutti insieme”. Il numero dei famigliari non conta dunque, perché l’assembramento familiare e le relazioni all’interno di esso, è prima di tutto un modo per sapere come stare al mondo.

Estenuante e invadente quando vogliamo starcene un po’ per conto nostro, ma necessaria anche quando ci sembra di volercene liberare, la famiglia è qualcosa da cui non possiamo scappare: “nella mia famiglia a volte mancano i pezzi, altre volte quando si ricompongono si desidera scappare via: insomma è un po’ un disastro. Sembra sempre di essere legati per forza ad una catena che ti tiene prigioniero, ma della quale sentiresti la mancanza se ti lasciasse andare d’improvviso”. Nonostante possa essere molte volte faticosa e invadente, la famiglia ci tiene uniti, ci fa appartenere a qualcuno, che poi è uno dei fondamenti più importanti per l’uomo: avere un posto al quale tornare, quando tutto il resto del mondo ci sembra distante. “Come un koala attaccato ad un albero è la famiglia: a volte mi sento come il ramo, stretto nella morsa. Ma non raramente somiglio di più all’animale: per quanto me ne voglia staccare, ho bisogno di tenerla con me”. Che cos’è dunque che ci tiene così strettamente legati alla nostra famiglia? Secondo alcune letture e frasi abbastanza ciniche non si tratta che di paura della noia: “è l’autorità della noia che ci fa aspirare a costruirci una famiglia: il vero terrore dell’uomo è quello di morire nascosti al mondo, in mezzo al rumore assordante della solitudine”. Altre considerazioni riguardano frasi anche sprezzanti e fortemente ironiche sulla famiglia, come: “si dice che una persona sia completa solo quando abbia pensato a sposarsi e a fare dei figli; io ho sempre pensato che più che completa fosse proprio finita”. Il passo importante di mettere su famiglia, come sposarsi e pensare di avere dei bambini può essere percepito sia come un punto importante di svolta per la propria vita, sia come un passo più dovuto che sentito che con il tempo può portare a galla problemi seri: “Una volta che ci siamo liberati dai genitori, ormai sempre più tardi, ecco che ci tocca un altro fardello: i figli”.

La famiglia allora non è sempre percepita come qualcosa da ricercare a tutti i costi, specialmente quando ci si riferisce a quella che si deve formare con qualcun altro: in questo caso spesso entrano in ballo tutta una serie di altri problemi e difficoltà, non solo pratiche. Proprio per questo si ripensa a quello che si è vissuto in prima persona con la famiglia dalla quale si cerca di uscire quando si diventa grandi, quella precedente, fatta di mamma, papà, fratelli, sorelle, nonni e zii. “A volte mi sono perso: nei momenti più difficili mi sono voltato e ho ritrovato gli stessi volti che mi consolavano da bambino quando cadevo per terra dopo tanto correre. È forse questo, allora, il senso vero della famiglia?” Oppure la famiglia può anche essere quel posto dove nell’essere veramente te stesso, puoi rischiare di non avere freni: “casa tua è l’unico posto dove più sei amato e più ti mostri il peggio di te stesso”. Il vero obiettivo, comunque vada, è quello di riuscire a staccarsi dalla propria famiglia, o si rischia di rimanerne impigliati: “non è mai positivo quando i figli vivono a casa con i genitori per troppo tempo: prima o poi deve arrivare il momento del distacco, come è nella natura di tutti gli animali. Non si può rimanere sempre al calduccio sognando qualcosa, ma bisogna uscire e andare a prenderselo da soli, se non vogliamo essere spettatori della nostra stessa vita”. Apprezzare il valore della famiglia sì, dunque, ma l’importante è anche saper riconoscere il momento in cui spiccare il volo.

Aforismi d’amore sulla famiglia

Per tutti o quasi comunque la famiglia è prima di tutto casa: quel posto in cui tornare quando tutto sembra ostile, quel posto dove festeggiare i primi successi e dove piangere insieme le amarezze condivise: “i nostri cuori devono essere aperti alla costruzione di una famiglia: coltivando la nostra vita personale coltiviamo anche la nostra casa e la mettiamo a disposizione dell’altra nostra grande famiglia: la nazione”. Il parallelo tra famiglia e stato è spesso citato negli aforismi che riguardano i legami parentali: questo perché secondo le concezioni più visionarie il legame di sangue che unisce i membri di uno stesso clan, può essere allargato all’infinito, in maniera figurata, verso un unico legame definitivo: quello che lega gli esseri umani tutti come fratelli. Ad esempio: “la prima educazione che tutti noi dovremmo avere riguarda l’abitudine a considerare l’umanità intera come un’unica famiglia che condivide interessi comuni. In questo senso non c’è spazio per la competizione o la distruzione, perché è la collaborazione la vera chiave del successo”. La famiglia, quindi, come microstato: non è soltanto un’ambizione personale, ma anche un’istituzione su cui si fonda la civiltà umana e che per questo deve essere costruita e supportata con responsabilità: “la famiglia non deve essere trascurata, ma trattata con delicatezza e rispetto. Il tuo amore deve essere sempre a disposizione delle persone di cui ti sei circondato, come per un fiorente giardino: impiega il tuo tempo, la tua fantasia e tutti i tuoi sforzi affinché ogni legame sia ben radicato e in costante crescita”. Oppure: “chiunque dentro di sé sente il dovere di formarsi una famiglia; ebbene questa aspirazione non è soltanto personale, ma è anche il più grande servizio sociale che un individuo possa offrire alla sua comunità”. La famiglia come pilastro della società: “Ogni popolo deve avere il diritto di aspirare a costruirsi una famiglia: una casa, un posto sicuro, dove poter amare i propri familiari, curare la salute dei parenti anziani o dei malati e lavorare per mantenerla. Il dovere di ogni stato sociale è quello di aiutare ogni cittadino in questa piccola grande impresa”.

La parola d’ordine per una famiglia felice è una sola: amore. È proprio intorno a questo che va costruito il proprio nido, partendo dall’esempio dei genitori: “la natura vera di ogni casa è la quiete. Il rifugio sereno che riconosciamo in essa ci ripara dalle tristezze, dalle angosce e dalle paure”. Inoltre in una famiglia che si rispetti, che sia cioè attenta al mantenimento dei ricordi e della provenienza di ogni membro, la cura degli anziani deve essere il fondamento da cui partire: “La lealtà reciproca è la vera forza di ogni legame parentale, per questo chi ha la fortuna di avere ancora dei parenti anziani in vita, deve prendersene cura come si farebbe con un ornamento prezioso, come con il più delicato e raro dei fiori”. Oppure: “Il legame di sangue non basta, ciò che tiene unita una vera famiglia è la consapevolezza che nessuno rimane indietro, nessuno viene dimenticato o abbandonato, e questo vale soprattutto per i membri anziani, che sono la vera ricchezza e la memoria storica di ogni gruppo famigliare”. L’amore per i propri cari parte quindi dai ricordi che tramandano le persone più grandi, pilastro di ogni gruppo famigliare. Così come è fondamentale la presenza di una donna che tenga le redini della famiglia, nel bene e nel male: “quando si educa una donna si educa una famiglia”; il forte legame storico e sociale tra il ruolo della donna e la sua posizione nel clan familiare tuttavia ha portato nei secoli ad una reclusione anche forzata delle donne all’interno dell’ambiente casalingo. “Ogni famiglia moderna fonda le proprie basi sulla sottomissione, mascherata o meno, della donna, poiché la relega a mero strumento di raccordo della vita casalinga”. Questo soprattutto ovviamente negli anni passati, quando alle donne era praticamente vietato l’accesso al mondo del lavoro, oltre ai tanti altri diritti negati da una forte discriminazione maschilista. “Una vera famiglia può essere costruita solo partendo dal pilastro della donna: non deve essere una donna qualsiasi, ma deve essere in grado di saper amare”.

Sicuramente questo ruolo così importante attribuito alla donna è dovuto arcaicamente anche al dono della vita di cui è responsabile, che per secoli è stato un’arma a doppio taglio per tutto il genere femminile: “Quando penso alla famiglia penso a mia madre: nella mia mente la associo sempre ad una specie di polipo dai cui tentacoli non voglio e non posso fuggire”.Ma in una famiglia è ovviamente fondamentale anche il ruolo della figura paterna, con la sua autorità e responsabilità; sebbene a volte possa capitare che un padre possa essere assente e la donna si ritrovi a dover crescere i figli da sola, l’uomo è un personaggio fondamentale all’interno di ogni gruppo familiare. “Mio papà era un personaggio abbastanza strano, ci prestava del denaro ma poi lo rubava dai nostri portafogli, ci mandava a letto senza cena per poi voler a tutti i costi che dormissimo tutti insieme nel lettone. Alternava in maniera del tutto sconclusionata i baci agli abbracci, eppure non so che cosa avrei fatto se non lo avessi avuto con me fino ad ora”. Un padre è fondamentale anche quando non porta i pantaloni dentro casa, cioè quando delega la gestione dei figli e delle altre incombenze interamente alla moglie: “di mio papà ricordo particolarmente la sua grande scocciatura per la grande spesa del sabato mattina: gli toccava prendere la macchina e portare buste su buste della spesa, lamentandosi del giorno in cui aveva deciso di mettere su famiglia per tutto il tempo”. Resta il fatto che comunque un padre, e poi un nonno, è l’altra figura fondamentale di qualsiasi famiglia: “Quando si educa un uomo si educa una persona che sarà fondamentale per la costruzione della società futura. Un uomo è colui che riesce a tenere insieme pezzo dopo pezzo tutti i frammenti della sua famiglia, quella dalla quale proviene e quella che ha avuto la responsabilità di costruirsi”.

Frasi religiose brevi di Papa Francesco sulla famiglia unita

L’istituzione della famiglia, benché nasca nella civiltà umana ben prima della Chiesa cristiana, e sia uno dei pilastri di tutte le civiltà non solo moderne, ma anche arcaiche, è a tutt’oggi argomento di dibattito e discussione, soprattutto in seguito ad alcuni provvedimenti legislativi degli ultimi anni che hanno riconosciuto le unioni civili. Da una parte i difensori della cosiddetta famiglia tradizionale, se mai ne possa esistere davvero una, dall’altra coloro che rivendicano pari diritti per le altre tipologie di famiglia, anche omogenitoriali. La massima carica spirituale per tutti i cristiani in merito di famiglia è ovviamente il papa, e Francesco in questi anni è tornato più volte sull’argomento, dimostrandosi abbastanza aperto, ma mai rivoluzionario. Le frasi belle e brevi pronunciate da Bergoglio in merito, infatti, mirano soprattutto a definire il concetto fondamentale e imprescindibile di famiglia unita; vediamone qualche esempio. “Contro ogni disperazione e disfattismo l’amore familiare è fondamentale: la sua fecondità è importante non solo perché genera nuove vite, ma perché amplia l’orizzonte d’attesa e ci fa credere che una convivenza basata su rispetto e fiducia sia possibile”. Il sentimento di amore è la colonna portante di ogni unione solida e duratura: “il legame di fraternità che si forma in famiglia è la grande scuola di libertà e di pace”. Oppure: “Nel vostro cammino familiare condividerete tanti bei momenti, tuttavia se manca l’amore manca la gioia, e l’amore più grande è quello che ci dona Gesù”. L’amore è fondamentale, ma non solo inteso come unione fisica o come amore paterno, materno o filiale, ma visto secondo una dorsale spirituale ancora più profonda: si parla dell’amore guidato dalla fede, dalla carità, dalla speranza. E su questi sentimenti deve basarsi la famiglia: “Il segreto per una famiglia unita è quello di non andare mai a dormire arrabbiati gli uni con gli altri; addormentatevi con un unico sentimento, quello della pace”. L’unione familiare, infatti, non è solo semplice convivenza tra individui; si nasce in un nucleo già predefinito, non possiamo scegliere noi con chi crescere e non sappiamo se chi scegliamo sia davvero la persona giusta: bisogna lavorare sulla complicità giorno dopo giorno.

Spesso quello che va a minare la stabilità di una famiglia sono proprio i litigi; quelli tra le coppie, quelli tra genitori e figli, quelli tra fratelli. Il legame di sangue è indissolubile, ma non si sceglie, bisogna accettarlo per forza e non sempre si riescono a superare le difficoltà causate dalle incomprensioni: “Nelle famiglie la cosa importante è saper accettare i difetti degli altri e sapersi perdonare, anche quando sembra impossibile andare avanti”. Non dimenticare nessuno, quindi, non spezzare quello che Dio ha legato fin dalla nascita: questo emerge dalle frasi di Papa Francesco sulla famiglia, che non costituisce solo un legame parentale e legale, ma diventa un legame spirituale e sacro, da proteggere a tutti i costi. Ma come si fa a superare le avversità che nella vita possono rendere difficile la convivenza familiare? “Tutti abbiamo bisogno di Dio, della sua benedizione, della sua misericordia: quello che fa forte la famiglia è la preghiera”. Quando si perde la fiducia nelle persone più care che ci sono intorno, quando non riusciamo a riconoscere una vicinanza nemmeno da un nostro parente stretto, allora il conforto lo possiamo tirare fuori solo dalla preghiera, dal dialogo con Dio, che ci aiuta a ritrovare la giusta strada e a non sacrificare le persone più importanti della nostra vita. Uno dei problemi più comuni che porta al litigio in molte famiglie è l’eccesso di confidenza, quella sottile invadenza che solo i tuoi cari possono permettersi e che però a volte può risultare fastidiosa, e lo riconosce proprio Papa Francesco: “La confidenza non autorizza a dare tutto per scontato. L’amore vero richiede un atteggiamento non invasivo verso l’altro” solo così infatti: “si può rinnovare continuamente la stima e il rispetto reciproco, perché è proprio l’amore più profondo che comprende il bisogno di libertà dell’altro”. C’è un confine da mantenere sempre, da non oltrepassare, che richiede la giusta gentilezza quando ci rivolgiamo ad un nostro familiare: “Permesso? Posso farlo? Ti piace che io faccia così? È questo linguaggio educato che fa bene alle famiglie”.

Pregare quando ci si sente lontani da tutti, e saper essere gentili e rispettosi con chi ci ama; ma cosa fare quando ci accorgiamo di aver commesso un grosso errore, dal quale non riusciamo più a riprenderci? “La parola scusa è difficile da dire, ma è necessaria: quando manca piccole crepe si allargano fino a diventare dei fossati”. La prima cosa da fare perciò è riconoscere di aver sbagliato e ammetterlo con sincero pentimento, quando si vuole cercare di recuperare un rapporto familiare che si sta incrinando: “Si è degni del perdono quando si riconosce di aver mancato, quando si cerca di restituire quello che si è tolto. Tante famiglie si autodistruggono perché i loro membri non hanno saputo riconoscere i loro errori”. Il deteriorarsi dei rapporti, la distruzione del legame familiare parte proprio dall’incapacità molto comune nelle persone di saper chiedere scusa, o di perdonare sinceramente un torto. Costruirsi una famiglia non è poi così difficile, l’impresa ardua è quella di tenerla insieme, di darle una base solida; la prima necessità allora è che il nucleo familiare sia sempre unito: “il padre deve essere presente nella famiglia, deve condividere tutto con la moglie, gioie e dolori; e deve essere vicino ai figli, sempre”. Ecco che ritorna anche nelle parole di Papa Francesco l’importanza del ruolo paterno, come figura di riferimento e di esempio all’interno della famiglia: “i padri devono accompagnare nella crescita i loro figli, devono essere una presenza silenziosa ma solida che si occupi di loro, senza soffocarli”. Padre e madre uniti per il loro benessere ma anche per quello dei figli, perché solo attraverso la solidarietà genitoriale si è in grado di fronteggiare le difficoltà tipiche della crescita dei figli: “ogni figlio a qualsiasi età, anche se non lo ammetterà mai, ha bisogno di trovare i propri genitori a casa ad aspettarlo quando torna affranto dai suoi fallimenti”.

Famiglia unita: frasi belle e aforismi d’amore

Tutto quello che abbiamo visto fino ad ora conferma un grande principio basilare, e cioè che per fare una famiglia felice bisogna puntare prima di tutto all’unità; unità intesa non solo in senso fisico, come pura convivenza formale, ma proprio come legame profondo, che legittimi quello biologico di sangue. Gli aforismi d’amore, quindi, insistono soprattutto sull’unità fisica e morale della famiglia: “le discussioni sono normali in tutte le famiglie, d’altronde i parenti che non discutono mai hanno ben poco da raccontarsi”. A volte, in maniera più ironica, si può sottolineare come invece molto spesso nelle famiglie, oltre a condividere bei momenti o feroci litigi, si condividano anche dei segreti imbarazzanti: “la mia famiglia è un’accozzaglia di persone di differente età e sesso, la cui unica preoccupazione comune è quella di tentare di nascondere imbarazzanti segreti”. Spesso, tra l’altro, si mette la testa a posto proprio quando la famiglia ci mette davanti alle nostre responsabilità: “sono diventato una persona più comprensiva da quando ho messo su famiglia: le incombenze e i disagi mi hanno fatto reso molto più sensibile anche nei confronti dei miei di genitori”. Spesso, infatti, è proprio quando ce l’abbiamo una famiglia di cui prenderci cura, che vediamo le cose sotto una prospettiva molto diversa: “le coppie perfette esistono solo nei film americani. La realtà è ben diversa e questo ho capito che vale un po’ per tutte le famiglie normali del mondo reale: governare una famiglia è come governare uno stato. Chi è che riesce a farlo in maniera impeccabile?” Abbiamo parlato di diversi tipi di famiglia, e quello che appare chiaro è che questa c’è, lì dove c’è amore e unione; e allora il legame di sangue è così importante? Può capitare, infatti, che a volte ci si senta dei completi estranei quando si parla con i nostri genitori, fratelli o parenti vari, e invece ci sembra di essere a casa con amici con i quali non siamo cresciuti e con i quali non abbiamo condiviso lo stesso tetto, almeno non da bambini.

“Come donna mi sento di sottolineare che non è necessario per forza dare al mondo un bambino per costruirsi una famiglia”. Oppure: “la famiglia che ti scegli tu, le persone che scegli con sensibilità e responsabilità, sono molto più importanti della famiglia dalla quale provieni”. Il concetto è chiaro: l famiglia biologica non la scegliamo noi, per chi crede in Dio, è lui ad assegnarcela, per chi è ateo forse è il destino, ma comunque non cambia il fatto che a volte sia del tutto naturale non riuscire a stabilire un legame profondo, che vada a legittimare l’unione biologica di sangue. Allora in questo caso entra in ballo un altro tipo di famiglia, quella costituita dai nostri amici, dalle persone che ci accettano per come siamo, senza essere obbligati a farlo da nessun legame parentale: “la nostra famiglia di origine, lontana dal rispecchiare una società felice, è la fonte di ogni nostra più frustrante insoddisfazione, con questa fissazione meschina nel voler mantenere a tutti i costi nascosti anche i più sordidi segreti”. Tuttavia, non bisogna dimenticarlo, siamo italiani, e l’attaccamento ai genitori e alle tradizioni sono per noi indispensabili: è quindi normale partire sempre dal nostro nido come metro di paragone per tutto, perché anche i legami di amicizia e di amore nei quali inevitabilmente e fortunatamente cadiamo, ci riportano sempre a casa nostra: “come italiani la famiglia è il nostro luogo di identità: anche quando il legame diventa quasi una trappola, noi continuiamo a struggerci e a lavorare e a fare sacrifici enormi per comprare una casa e ricominciare, come hanno fatto i nostri genitori prima di noi. Ma a che serve? Oggi dentro casa nemmeno le donne vogliono starci e noi continuiamo ad inseguire un’utopia che è solo una finzione”. Le famiglie perfette non esistono, ma a volte sembra un obiettivo impossibile anche costruirsi un po’ di serenità, soprattutto se l’esempio che abbiamo ricevuto fin da bambini non è proprio dei migliori: “mia madre mi ha cresciuta da sola, mio padre non c’è quasi mai stato. Non mi è mancato mai niente, è vero, però adesso che ne ho la possibilità non so nemmeno da dove cominciare per farmi una famiglia mia”.

Sì, perché quando si parla di famiglia, e soprattutto di mettere su famiglia, la prima questione a cui si pensa è: sarò in gradi di fare il genitore? Voglio davvero un figlio? Sebbene non servano dei figli per fare una famiglia, quasi sempre l’obiettivo principale rimane quello di averne, per completare la coppia e per la continuazione del gene familiare. “Inutile tentare di educare i figli tutti alla stessa maniera: ce ne sarà sempre uno che andrà nella direzione opposta”. L’educazione dei figli come stile di vita fondamentale, da anteporre prima di tutto, anche prima del lavoro e della carriera: “nessuno dovrebbe mai prestare più attenzione al lavoro o agli affari propri, invece che ai figli”. Oppure: “l’uomo che dimostra il proprio amore a casa e si occupa dei suoi figli in maniera responsabile, è un buon esempio non solo per la famiglia che guida, ma anche per la società tutta”. Spesso però non è facile, nessuno sa veramente come si educhi un essere così piccolo che dipende in tutto e per tutto da noi; magari a volte si tende a ripetere gli stessi errori che i nostri genitori hanno fatto con noi. La cosa fondamentale comunque è il non alzare mai le mani: “se dovete essere severi e pensate di dover punire vostro figlio, dategli al massimo qualche pacca. Mai colpirlo in viso, perché quello che ne ricaverà sarà solo dolore e mortificazione”. Attenzione anche a cercare di mantenere vivo ogni bel ricordo: “ogni album fotografico di famiglia è bello nella sua particolarità: diversi sono i volti, i sorrisi, gli abbracci. Comune è il fatto che ognuno di questi ritragga una felicità solo momentanea”. L’importante alla fine è non pretendere troppo da sé stessi e da chi ci circonda: “ho una famiglia e dei figli e di questo sono felice. Ho imparato ad accettare alcune cose, ad essere meno severo e pretenzioso. Ho capito che è solo con la comprensione reciproca che si può stare tutti uniti”.