Frasi Latine

Nei prossimi paragrafi vedremo alcune frasi latine: aforismi celebri in latino sull’amore, sulla vita, sulla famiglia e sull’amicizia. Inoltre, tradurremo ognuna di queste frasi, vedremo quali sono gli autori latini più importati e spiegheremo nel dettaglio tutti i loro aforismi.

Le più belle frasi d’amore in latino

L’amore era una delle tematiche preferite e più diffuse tra i poeti latini. Da Catullo, a Terenzio o Plauto, non c’è loro poesia che non abbia un cenno d’amore. Ogni poeta nell’antichità possedeva una musa ispiratrice, una donna della quale tessere le lodi, amarla carnalmente o soltanto con delle fantasie, per la quale provare un sentimento profondo e un’odio allo stesso tempo. Ogni poeta latino è stato ispirato da un amore

o una delusione amorosa.Stiamo parlando di quella che i latini solevano chiamare ‘elegia’, ovvero dei componimenti letterari aventi come fulcro delle situazioni amorose soggettive, ricche di pathos per lo scrittore e ricche di dialoghi e situazioni tipiche dell’epoca. L’elegia è un componimento amoroso che non parla di una relazione felice e spensierata, bensì di un amore turbolento e tormentato, ma al contempo vivo e carico di emozioni. I poeti latini associavano l’amore alla sofferenza, entrambi camminavano di pari passo e non poteva esiste amore senza odio. A tal proposito è diventata celebre la poesia di Catullo ‘odi et amo’. Da questi poemi e dagli scritti amorosi dei latini, sono state tratte frasi e aforismi, diventati ad oggi famosi e conosciuti in tutto il mondo. Di seguito vedremo alcune fasi latine d’amore che hanno fatto la storia, le tradurremo e ne spiegheremo il significato.

Cras amet qui numquam amavit, quique amavit cras amet.

Questa è una frase tratta dal poemetto Pervigilum Veneris dedicato per l’appunto a Venere, emblema di tutte le muse. E’ di un autore anonimo e la traduzione letterale è:

‘Domani ami chi mai ha amato, e chi ha amato domani ami ancora’.

In epoca latina era usanza celebrare Venere con l’inizio della primavera, esattamente come fa questo carme. Il tema del poemetto è l’amore, un sentimento che tutti devono provare almeno una volta nella vita. Per questa ragione l’autore invita ad amare chi non l’ha mai fatto, e dice a chi ha già amato di continuare a farlo anche in un tempo successivo. L’amore non è mai abbastanza.

Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris. Nescio, sed fieri sentio et excrucior.

Questa poesia di Catullo è diventata piuttosto celebre, per la sua metrica e per il suo significato più profondo. La traduzione letterale è: ‘Ti Odio e ti amo. Forse ti chiederai come sia possibile, non lo so, ma è proprio così e mi tormento’.

Qui il sentimento dell’amore va di pari passo con quello dell‘odio. Si tratta di un poemetto rivolto probabilmente ad una donna, che l’autore ama profondamente, ma che al tempo stesso odia, per le pene d’amore che gli sta facendo subire. Un’altra cosa che tormenta il poeta è proprio il fatto di provare odio e amore allo stesso tempo, in quanto i due sentimenti si accavallano e si scontrano, rendendo la sua vita inquieta e turbolenta.

Sed mulier cupido quod dicit amanti, in vento et rapida scribere oportet aqua.

Anche questa strofa è tratta da uno scritto di Catullo, e letteralmente la si può tradurre così: Ma ciò che la donna dice all’amante bramoso, bisogna scriverlo nel vento e nell’acqua che scorre. Anche qui si denota una certa insofferenza dell’autore e di una sfiducia nei confronti del genere femminile. Questa frase è una similitudine che suggerisce di non dare molto peso a ciò che promettono le donne. Le parole dell’amante non vanno considerate e le si può scrivere nel vento e nell’acqua, così da non avere alcuna delusione.

Da mi basia mille, deinde centum, dein mille altera, dein secunda centum.  

Si tratta del Carme V, uno dei più noti del Liber catulliano, avente come tema l’amore. La frase la si può tradurre così: ‘Dammi mille baci, poi cento, poi ancora mille, poi di nuovo cento’. E’ una poesia dedicata a Lesbia, la musa ispiratrice di Catullo, ricorrente in molte delle sue opere. Il fulcro principale è la passione tra i due amanti, la brevità e la fugacità di un momento d’amore. Proprio per la sua brevità, il poeta invita l’amante a dargli quanti più baci possibile: cento, mille e ancora cento.

In amore haec omnia vitia insunt: iniuriae, suspiciones, inimicitiae, bellum, pax, rursum.

La frase è di Terenzio, ed ha come tema l’amore, ma visto sotto una luce negativa. Possiamo tradurla così: ‘In amore dominano questi mali: le ingiurie, i sospetti, le inimicizie, le tregue, le guerre, le paci’. Indica l’amore come un percorso nel quale si alternano gioie e dolori. Anche per Terenzio non esiste amore senza odio, senza guerra, ma anche senza una pace finale.

Nunc te cognovi; quare etsi impensius uror, multo mi tamen es vilior et levior.

Questa frase latina catulliana, indica ancora una volta la sfiducia nei confronti della donna amata. Letteralmente si traduce: Adesso so chi sei: e pure se la voglia aumenta, sempre di più mi diventi indifferente e flebile. Il poeta esprime una certa voglia di possedere la donna e di avere con lei un approccio fisico, ma allo stesso tempo, nonostante la ami, ha imparato a conoscerla e vuole allontanarsi da essa.

Amare nihil aliud est, nisi eum ipsum diligere quem ames, nulla indigentia, nulla utilitate.

Questa è una frase di Marco Tullio Cicerone, che possiamo tradurre con queste parole: ‘amare non è altro che scegliere quello a cui senti di voler bene, non per bisogno, né per utilità alcuna’. Con queste parole, l’autore spiega l’amore come un qualcosa di spontaneo, che non si prova per una finalità o per uno scopo bene preciso, ma nasce dal cuore in maniera naturale.

Fortis est ut mors dilectio, dura sicut infernus aemulatio.

Queste parole letteralmente significano: ‘L’amore è forte come la morte, la gelosia dura come l’inferno’. La frase vuole spiegare che l’amore è un sentimento fortissimo, forse l’unico in grado di sconfiggere la morte, in quanto possiede la stessa potenza. Altrettanto forte è la gelosia, sentimento che si lega perfettamente all’amore.

Nisi qui ipse amavit, aegre amantis ingenium inspicit.

La frase è di Plauto e possiamo tradurla così: ‘Chi non ha mai amato, difficilmente comprende l’animo di chi ama’. Amare non è da tutti, e non tuti sanno farlo. Dunque chi sa amare spesso soffre anche di più, e non può essere compreso da chi non è capace di farlo.

Omnia vincit amor et nos cedamus amori. Anche questo aforisma di Publio Virgilio Marone è diventato piuttosto celebre, e lo si può tradurre con queste parole: ‘ L’amore vince su tutto e noi cediamo all’amore’. La frase spiega che non c’è cosa più forte dell’amore a questo mondo. Tutti prima o poi devono cedere a questo sentimento, prechè è più forte di qualsiasi volontà umana.

Frasi latine celebri sulla vita

La vita per i latini era un qualcosa di inspiegabile e misterioso, del quale scoprirne il significato primo. Filosofi, sociologi, studiosi e pensatori latini hanno ipotizzato innumerevoli spiegazioni del perché della vita, e da molte teorie sono nati saggi, poesie, e frasi diventate oggigiorno celebri. La vita è stata sempre fonte di ispirazione per i pensatori latini, tanto che molti di essi l’hanno fatta diventare protagonista delle loro opere. L’uomo un tempo viveva molto meno a lungo di oggi, dunque un tema ricorrente oltre alla vita era anche la morte. Di vita, di morti e di suicidi trattavano principalmente gli antichi scritti latini. In questo paragrafo vedremo alcune frasi celebri latine sulla vita, tratte dalle più importanti opere dell’epoca. Ne analizzeremo la traduzione e le spiegheremo una ad una.

Ad utilitatem vitae omnia consilia factaque nostra dirigenda sunt.

La frase latina è di Cicerone e si può tradurre in questo modo: ‘Per far si che la vita sia utile, dobbiamo convergere i nostri pensieri e le nostre opere’. Questo pensiero indica un invito a vivere in modo da non sprecare il proprio tempo. ‘La vita utile’, vuol dire non sprecare nemmeno un giorno, ragionare e agire in modo proficuo per la nostra esistenza.

Unus dies hominum eruditorum plus patet, quam imperiti longissima aetas. Plinio con questa frase sottolinea la qualità della vita. La traduzione è: ‘Un giorno di un uomo colto è più lungo che un secolo dell’uomo ignorante’. Il significato di questo aforisma è che gli eruditi vivono la propria vita, mentre gli stolti si limitano a sopravvivere, senza assaporane la vera essenza.

Hoc est unum, cur de vita non possimus queri: neminem tenet. Ecco di nuovo un parallelismo tra la vita e la morte, proposto da Lucio Anneo Seneca. Letteralmente la frase la si può tradurre così: ‘Questo è l’unico motivo per cui non possiamo lamentarci della vita: essa non trattiene nessuno’. La vita qui è vista come una sofferenza, dalla quale trovare sollievo solo dopo a morte. Per il filosofo la morte è l’unica cosa bella della vita, l’unica via d’uscita.

Quomodo fabula, sic vita: non quam diu, sed quam bene acta sit, refert. Per Seneca la vita è come una commedia, non è importante quanto sia lunga e bella, ma quanto si è bravi a fingere durante la propria esistenza. La traduzione è: ‘Come una commedia, così è la vita: non quanto è lunga, ma quanto bene è recitata, è ciò che importa’.

Vitam regit fortuna, non sapientia. Con questa frase, Cicerone mostra la sua sfiducia nei confronti delle capacità umane. La traduzione è: ‘La vita è guidata dalla fortuna, non dalla saggezza’. Per lo scrittore non è importante quanto si è intelligenti o lungimiranti nella vita, ma è tutta questione di fortuna.

Vivamus dum licet esse bene. Con questa semplice frase, Petronio esorta i suoi lettori a vivere bene finché saranno in vita, in quanto quest’ultima è breve e fugace.

Vivas ut possis, quando non quis ut velis. La frase è di Stazio e spiega che non sempre è possibile vivere come si desidera, a causa degli impedimenti e dei giudizi della gente. Dunque l’unica cosa da fare è vivere, anche se non nel modo nel quale si desidererebbe.

Bona mors est homini, vitae quae extinguit mala. Qui più che della vita stessa si parla della fine dell’esistenza. La morte è considerata un sollievo per l’uomo perché pone fine alle sofferenze terrene.

Ubi omnis vita metus est, mors est optima. La traduzione letterale è: ‘Quando la vita è paura la cosa migliore è morire’. Con questa frase viene spiegato che quando la vita è un’eterna sofferenza, a volte non vale la pena viverla ed è meglio la morte.

Medio tutissimus ibis. E’ una breve frase di Ovidio sulla vita che si traduce così: ‘Sarai più sicuro restandonel mezzo’. Sta a significare che chi non si espone nella vita, è più sereno in quanto non rischia di soffrire.

Frasi latine belle sulla famiglia

La famiglia ai tempi dei latini era molto diversa da quella moderna. Ogni componente del nucleo familiare aveva un ruolo ben preciso da rispettare, che lo caratterizzava. Ad esempio solitamente il padre era un ‘padre padrone’, ovvero un uomo tutto d’un pezzo, austero e serio, che aveva il compito di prendere le redini della casa. La donna era addetta principalmente ai lavori manuali come la cucina o le pulizie dell’abitazione, o a prendersi cura dei bambini. Inoltre c’era molta disparità tra la madre e il padre, il quale aveva l’ultima parola su ogni questione e al quale spettavano le decisioni più importanti. Non esisteva quella confidenza che c’è oggi tra genitori e figli, ma tra di essi intercorreva un rapporto molto più freddo, distaccato e all’insegna del rispetto nei confronti del padre e della madre. Oggi i rapporti inter-famigliari sono bene diversi, e alcune frasi dell’epoca latina ci possono sembrare quasi incomprensibili. In questo paragrafo vedremo proprio delle frasi latine riguardanti la famiglia, le tradurremo e ne spiegheremo il significato più nascosto.

Ibi nihil, parumve pacis, ubi mulier viri partes sibi arrogat. ‘Non c’è pace o ce n’è poca quando la moglie sostituisce il marito’.  La frase indica la condizione subordinata della donna dell’epoca. Quando la donna cerca di ricoprire il ruolo del marito, vengono spostati gli equilibri familiari.

Mater semper certa est, pater numquam. ‘La madre è una certezza, non il padre’.  La madre è fonte di saggezza ed è più affettuosa rispetto al padre. La madre ha partorito il figlio dunque costituire sempre una certezza.

Quantum pater colligit, tantum filius dissipat. ‘Il figlio sperpera quello che il padre ha risparmiato’. È un aforisma che addita i figli che sperperano le risorse della famiglia, di coloro i quali vivono sulle spalle dei genitori e che non hanno mezze misure.

Qui dare vult aliis, non debet dicere: “Vultis?”. ‘La buona mamma non chiede ‘Vuoi?’ ma concede’. La mamma sa già quali sono i bisogni del figlio ancor prima che lui possa chiedere qualsiasi cosa. Dunque la madre non chiede al figlio se vuole qualcosa, ma gli da ciò di cui necessita.

Nimia familiaritas contemptum parit. ‘La troppa famigliarità causa astio’. Questa frase indica che proprio all’interno delle famiglie avvengono le liti e gli asti peggiori. Spesso sono proprio i parenti a farci più male.

Nunquam ex malo patre bonus filius. ‘Da un padre cattivo non nasce un buon figlio’. La si può paragonare al più moderno ‘tale padre tale figlio’. I figli appendono ciò che vedono fare ai genitori, dunque tendono a comportarsi come loro.

Praesumitur bonus de bono genere natus. ‘Da onesti genitori buoni figli’. Anche in questo caso viene sottolineato come i figli non sono altro che lo specchio della famiglia. Se i genitori sono onesti, anche i figli lo saranno. 

Pater familias vendax sit, non emax. ‘Il capofamiglia deve guadagnare non spendere’.  Questa frase spiega che uno dei compiti del capo famiglia è quello di occuparsi del bilancio familiare.

Praestat amitia propinquitati. ‘Vale più un amico che cento parenti’. Qui la famiglia è vista in modo negativo. A volte gli amici ci vogliono più bene dei parenti.

Inopi nullus amicus. ‘Il povero non ha parenti’. Questa frase significa che la famiglia è una vera ricchezza, e chi non la possiede può considerarsi povero.

Frasi in latino sull’amicizia, con traduzione

L’amicizia è un sentimento esistente fin dall’inizio dei tempi. Tra i primi filosofi greci a parlarne fu Aristotele, mentre per quanto riguarda la cultura latina, non possiamo non citare Cicerone. Il trattato ‘De Amicitia‘, fu scritto proprio da Cicerone per essere dedicato all’amico Attico. E’ uno dei più importanti scritti latini che hanno come tema l’amicizia e che spiegano bene il concetto di questo sentimento e di com’era visto nell’antica Roma. L’amicizia era un qualcosa di puro e sincero, dissociato dai tornaconto personali, dall’invidia e dell’adulazione dell’altra persona. Un’amico, per i latini, non doveva tessere le lodi di chi gli stava accanto, ma stimarlo incondizionatamente e offrirgli del bene in maniera del tutto gratuita. L’amicizia per il mondo latino è abbastanza simile a quella che è stata tramandata fino ai giorni nostri. Spesso però tra il concetto astratto dell’amicizia e ciò che realmente è nel mondo moderno, c’è una grossa differenza. A volte basta essere amici su Facebook per considerarsi realmente tali, e l’invidia può in alcuni casi compromettere la purezza di questo sentimento. In questo paragrafo vedremo alcune frasi latine celebri aventi come tema principale l’amicizia. Le tradurremo e ne daremo una spiegazione bene articolata.

Qui autem invenit illuminvenit thesaurum. ‘Chi trova un amico trova un tesoro’. E’ una frase oggi ancora attuale che indica che l’amicizia è una cosa preziosa e bisogna preservarla come fosse un tesoro.

Scytharum solitudines. ‘Senza amici la vità un un deserto’. Gli amici rallegrano la vita e servono per regalarci emozioni e sorrisi, senza di essi sarebbe una tristezza, ecco perché ‘un deserto’.

Pauci sed moni. ‘Pochi, ma buoni’. Non è importante avere tantissimi amici, perché nella maggior parte dei casi non lo sarebbero nemmeno. L’importante è circondarsi di poche ma buone persone fidate.

Amicitias et tibi iunge pares. ‘Le amicizie si debbono stringere tra eguali’. Il significato della frase è che due persone per essere davvero amiche devono avere qualcosa in comune da poter condividere.

Verae amicitiae sempiternae sunt. ‘Le vere amicizie sono eterne’. Un’amicizia se è tale non può finire, bensì le amicizie durano per l’eternità.

Vulgare amici nomen, sed rara est fides. ‘Frequente è il nome amico, ma la fedeltà è rara’.  Tutti dicono di essere amici, ma un vero amico è colui che è fedele e non tradisce. Questa è virtù di pochi.

Hoc tempore obsequium amicos, veritas odium parit. ‘In questo tempo l’adulazione vince gli amici, la sincerità genera astio’. La frase significa che per farsi degli amici al giorno d’oggi bisogna adularli non essere sinceri.

Amicus usque ad aras. ‘Amico fino agli altari’. Questa frase indica che l’amicizia è importante, ma bisogna rispettarla solo fin quando non entra in gioco la fede. La religione è più importante.

Amicus certus in re incerta cernitur. ‘Il vero amico si vede nelle situazioni difficili’. L’amico non è solo colui con il quale ridere e scherzare. Ma è nel momento del bisogno che si vede chi sono i veri amici, coloro che ci aiutano e ci restano accanto.

Amicus omnibus, amicus nemini. ‘Amico di tutti, amico di nessuno’. Spesso le persone tradiscono e fanno del male. Per evitare ciò è bene fare finta di essere amici di tutti ma fidarsi solo di se stessi.