Frasi di Charles Bukowski

Se siete alla ricerca di una qualche citazione che esprima nel migliore dei modi il vostro sentimento verso l’amore e in particolare l’attrazione verso il genere femminile, provate a dare una lettura traendo spunto da quelli che sono i pensieri più celebri di Charles Bukowski, il poeta statunitense che anticonformista e spesso contrario a tutti quelli che erano i cliché di una società volta alla modernizzazione, ha deciso poi di vivere gran parte della sua vita all’insegna dell’alcool e del piacere. Ecco a seguire alcune tra le sue più famose citazioni corredate di una spiegazione che esprimono ciò che il poeta pensava nei riguardi del sentimento dell’amore e delle belle donne.

Aforismi famosi di Charles Bukowski sul sentimento dell’amore

Il rapporto che chiaramente Charles Bukowski aveva con il sentimento dell’amore era più carnale che romantico, e a dimostrazione di ciò vale la pena riportare quello che lui pensava di coloro che cadevano quasi vittime di un sentimento così soffocante e in grado addirittura di creare una dipendenza tra le persone, ecco perché poi alla fine di tutto il sentimento di amore si riduce per l’autore semplicemente ad un piacere solo carnale.

  1. Tutto si riduce all’ultima persona a cui pensi la notte, è lì che si trova il cuore.

Una prima citazione decisamente con una versione più romantica dell’amore è questa riportata, all’interno della quale tutti chi più chi meno ci riflettiamo, perché in fin dei conti il legame che unisce due persone anche se provano un minimo affetto l’una verso l’altra è talmente forte da far diventare poi quella persona un unico punto di riferimento quando attorno ci sono solo freddo e buio, e la notte diventa un momento fondamentale anche per riflettere sull’importanza di chi abbiamo accanto nella nostra vita.

  1. Io e te, sdraiati su un letto qualunque, in un posto qualunque, uno sull’altro a viziarci.

Anche in questa citazione si riflette quello che Charles Bukowski vedeva come amore, e il fatto che era portato a dare più importanza al lato fisico del sentimento anziché a quello astratto e filosofico. Una citazione che rispecchia pienamente quello che poi è il desiderio di due amanti che legati dal vincolo dell’amore sono portati appunto a rendere indimenticabile qualsiasi momento della loro unione trascorso assieme in qualunque posto.

  1. Mi hanno piantato dentro così tanti coltelli che quando mi regalano un fiore all’inizio non capisco neanche cos’è. Ci vuole tempo.

In questo caso l’aforisma è utile per capire il perché verso l’amore il poeta Bukowski era nella maggior parte dei casi restìo e scettico, e non amava lasciarsi andare in quella che poteva essere più che una semplice avventura amorosa. Se vogliamo allora paragonare l’amore ad un fiore, come nella citazione, si capisce di quanto bisogno ne avesse a tal punto da non essere poi neppure più in grado di riconoscerlo.

  1. Una delle migliori sensazioni al mondo è quando abbracci qualcuno e lui ricambia stringendoti più forte.

In questo caso la frase riesce a spiegare totalmente e nella maniera più semplice possibile il legame che spesso vuoi per via amichevole o amorosa, tende ad unire due persone nel più profondo, e anche in questo caso cade un po’ la visione che l’autore ha di quell’amore che invece di migliorare, tende ad offuscare le menti di coloro che amano. Anche i più forti riescono a dare peso ad un sentimento del genere e a lasciarsi andare perché appunto bisognosi di amore.

  1. Al momento conosco un paio di uomini che sembrano davvero innamorati… sono uomini logorati dal loro triste destino, non riescono a tirarsi fuori da quella situazione.

In questa frase torna nuovamente la concezione che Charles Bukowski possiede del sentimento dell’amore, che viene appunto considerato più che altro come uno sbaglio o un tranello nel quale la maggior parte degli uomini sono destinati a cadere, facendo poi finire la loro vita ad una semplice e quotidiana routine che rimane sempre la stessa, ecco perché tali individui vengono definiti senza giri di parole come esseri logorati dal loro stesso destino, che altro non è che quello di amare spesso anche in maniera non ricambiata.

  1. L’amore va bene per quelli che riescono a sopportare il sovraccarico psichico. È come trasportare sulle spalle un bidone pieno di spazzatura oltre un fiume di piscio in piena.

La percezione che l’autore riponeva nei riguardi dell’amore la si può anche cogliere da quanto riportato all’interno di questa citazione di Bukowski, nella quale il sentimento viene visto con un’accezione tutt’altro che positiva, e oltre al fatto di considerarlo come riservato a uomini deboli e in preda al loro destino, il sentimento dell’amore lo vede anche come un qualcosa che è necessario sopportare a livello mentale, un sentimento capace di distruggere un uomo anche dal punto di vista psichico oltre che fisico, una vera e propria dipendenza.

  1. L’amore è una strada discretamente significativa; il sesso è abbastanza significativo.

Poche parole che ancora una volta tendono a riassumere il concetto di amore dell’autore, che alla fine si riduce sempre a dare più peso all’aspetto carnale e fisico di questo sentimento, anziché all’aspetto filosofico, quello del quale l’uomo secondo il suo personale punto di vista, alla fine ne diviene schiavo inconsapevole. Non c’era una via d’uscita secondo il poeta per chi cadeva in preda all’amore, che rappresentava alla fine solo un circolo vizioso dal quale nessun uomo era capace di liberarsi una volta entratoci.

  1. L’amore è una parolaccia.

Infine ancora una citazione che esplica in una sola parola la negatività di Charles Bukowski nei riguardi del sentimento che lega due persone e che poi le porta letteralmente a dipendere l’una dall’altra; una visione negativa del sentimento che però, in alcune sue frasi abbiamo anche visto elogiato come unica forma di svago e di rifugio da quelle che rappresentavano le oppressioni della società. La persona che si pensa la notte è un’ancora di salvezza, una bella distrazione, così come quella che è in grado di regalare forti abbracci, ma mai senza cadere nella totale dipendenza dell’amore, che è appunto una “brutta parola.”

Frasi celebri di Charles Bukowski sulle donne

Posto il fatto che nei confronti dell’amore Charles Bukowski non aveva una considerazione positiva, andiamo a scoprire qual era la sua percezione della figura della donna che come si è potuto facilmente evincere dalle frasi sopra descritte, veniva vista più che altro come una sorta di metodo per scappare da quelle che erano le sue afflizioni quotidiane, ed era portato per tale ragione a fare affidamento all’amore solo inteso come una forma di piacere o un bisogno naturale.

  1. Dietro quel seno, quelle labbra da baciare al sapore di pesca, si chiudeva a chiave e si portava dentro una piccola dispettosa bambina di cinque anni, lei che non voleva crescere, che non aspettava altro che le rimboccassero le coperte calde. Lei era magia incompresa, ma io l’avevo capita.

In questo caso si racchiude all’interno della citazione un minimo di romanticismo, quasi una sorta di somiglianza tra la donna che viene descritta e che non vuole crescere, e Charles Bukowski che dal canto suo tende ad essere sempre in discordanza con chiunque. Ciò che hanno in comune è proprio l’essere a modo loro delle persone diverse e che hanno necessità di comprendersi a vicenda, e quindi questa sua prima accezione nei confronti della figura femminile si riduce ad un essere estremamente infantile e delicato che ha al momento bisogno di compressione.

  1. Le donne, pensai, le donne sono magiche. Che esseri meravigliosi!

Una frase che esprime in semplici parole l’importanza della figura femminile anche per un Charles Bukowski così scettico e contrario al volersi innamorare per non soffrire e non cadere preda di tale sentimento. Nonostante questa sua visione negativa, la donna assume un ruolo essenziale nella sua visione complessiva della vita che le associa a degli esseri indispensabili e dei quali nessun uomo può farne a meno.

  1. Lei si rigirò su un fianco, posò il capo sul mio braccio. La guardai. Tutto il cielo e la terra si specchiavano nei suoi occhi… Seguitammo a guardarci. Mi pareva che avrei potuto annegarci nei suoi occhi. Poi l’accarezzai sul viso, ci baciammo, la trassi a me. La strinsi. Con l’altra mano le frugavo fra i capelli. Fu un bacio d’amore, un lungo bacio di puro amore.

Un estratto da un libro di Bukowski che descrive in maniera romantica e dettagliata un momento intimo tra due persone che anche se magari ancora non pienamente innamorate l’uno dell’altra proprio perché terrorizzati all’idea di cadere vittime di questo sentimento, vivono dei momenti di condivisone e di affetto che termina poi con un bacio.

  1. Le donne erano destinate a soffrire; non c’era da meravigliarsi che volessero sempre grandi dichiarazioni d’amore.

In questa citazione ritorna la visione non estremamente positiva dell’amore che ha Charles Bukowski, anche se in tal caso si sofferma sulla descrizione di questo sentimento da una prospettiva del tutto femminile, e la donna viene per l’appunto considerata come un essere tendente spesso all’innamoramento e desiderosa di avere dimostrazioni di affetto da parte dell’uomo, un essere in sostanza destinate perennemente a soffrire proprio perché vittima del sentimento che è capace di legare due amanti.

  1. Le donne sono tutte diverse. Fondamentalmente sono una combinazione di quanto c’è di peggio e di quanto c’è di meglio al mondo… magiche e terribili.

Una frase ancora che esplica la visione dell’essere femminile come sì, indispensabile, ma ance pericoloso. In questo caso la donna riflette due facce della stessa medaglia e se da un lato per Charles Bukowski, l’essere femminile è portato ad arrecare gioia e spensieratezza, dall’altro lato è anche destinato e generare cose terribili come appunto la dipendenza che un uomo potrebbe iniziare a provare per la propria donna e cadere così nella brutalità dell’amore.

  1. Non c’è donna più bella di quella che passa sotto la tua finestra e un attimo dopo non c’è più.

Questa frase conferma quello che il poeta Charles Bukowski afferma invece nella citazione precedentemente riportata, e ancora una volta viene ribadito il concetto di pericolosità della donna che si descrive come un essere meraviglioso e appunto per questo causa di dipendenza dell’uomo. Ecco perché la donna più bella è per il poeta quella che non si sofferma su una relazione, quella che non ha tempo per innamorarsi e quindi quella che alla fine se ne va via senza arrecare sofferenza.

  1. Le donne sono animali fondamentalmente stupidi ma si concentrano sul maschio con un impegno così totale da riuscire spesso a sconfiggerlo quando lui pensa ad altro.

Ancora una volta si fa leva in questa frase sulla visione dell’essere femminile come un animale ingenuo, che però una volta caduta preda dell’innamoramento è alla fine capace anche di ammaliare qualsiasi uomo per farlo poi cadere ai suoi piedi. Una riflessione che vede la donna come un essere totalmente pericoloso e quindi da evitare o con la quale non intrattenersi a lungo proprio per riuscirsi a salvarsi.

  1. Non aspettare la donna giusta. Non esiste. Ci sono donne che riescono a farti provare qualcosa di più col loro corpo o con la loro anima, ma sono esattamente le stesse che ti accoltelleranno proprio sotto gli occhi della folla.

Sempre con un’accezione negativa viene vista la donna in questa ulteriore frase dell’autore nella quale fa riferimento a tutti quegli uomini che secondo lui non hanno ancora compreso totalmente la pericolosità dell’amore e che quindi mette a modo suo in guardia da un possibile innamoramento, specificando tra le altre cose che le donne sono tra di loro diverse, ma che quella giusta a sua opinione non esiste, in quanto tutte accomunate dal puro desiderio di utilizzare l’uomo.

  1. Eppure le donne, le donne che valevano qualcosa, mi spaventavano perché finivano col volere la mia anima, e io volevo tenere per me quello che ne restava.

Infine ancora un’ultima frase utile per ribadire il concetto che Charles Bukowski aveva della figura della donna come un essere alquanto fatale con il quale spesso ha anche rischiato di imbattersi in quel circolo vizioso delle prime fasi di innamoramento, quello che consiste nel concedere tutto sé stesso ad un’altra persona, ma faceva in tempo a ripensarci e a ribadire il suo concetto negativo sulla visione dell’amore come errore e sofferenza.